Il culto di San Giuseppe arriva a scuola. Allestito altare nell’ IISS “L.Panepinto” di Bivona

BIVONA – Nato da pochi anni, il corso Alberghiero (EGOA) di Bivona, vuole dare prova della propria crescita e dei risultati raggiunti impegnandosi nella realizzazione dell’Altare di San Giuseppe, tradizione che generalmente si concretizza in ambienti extra-scolastici, legata più che altro a istituzioni quali la Chiesa, legata ad una tradizione popolare molto antica e pertanto riservata ai “grandi” della società.

Nell’istituto L. Panepinto però si sa bene che le tradizioni vanno tramandate, le capacità dei giovani vanno messe in pratica ed in risalto, e quale migliore occasione di unire tradizione popolare, arte culinaria, capacità organizzativa, elementi che stanno alla base dello studio del nuovo corso dell’Istituto.

Da un progetto elaborato a più mani, quest’anno l’IIS Panepinto ha pensato di mettere al servizio della comunità dell’area del Magazzolo, Valle del Platani e Quisquina la professionalità del corso enogastronomico, ponendosi come obiettivi quelli di promuovere la conoscenza delle tradizioni locali legate alla festa di San Giuseppe, stimolare la capacità di critica attraverso il confronto con le diverse tradizioni culturali presenti nei paesi di provenienza degli alunni e ancora consentire ad ogni alunno di sperimentare, attraverso attività di ricerca, la cultura enogastronomica tradizionale dei costumi ed usi tipici del territorio.

Gli alunni non potevano che accogliere la proposta di questo progetto con grande entusiasmo, consapevoli che esperienze come questa non solo permettono di mettere in pratica le proprie capacità e i propri saperi, ma permettono di crescere interagendo con l’altro, sia che si tratti del proprio compagno, docente, personale scolastico.  Tutti hanno avuto un compito da portare a termine, tutti sono stati posti sullo stesso piano; dall’ allestimento del palco alle decorazioni, dalla raccolta delle palme e dell’alloro alla loro sistemazione sull’altare, il lavoro ha richiesto un impegno profondo nell’ultimo mese nonché un’impegno unitario.

Il risultato, assegna una vittoria, a tutti quanti si sono impegnati: entrando l’esplosione di colori e odori rapiscono il visitatore che non può fare a meno di notare lo splendido altare punteggiato dal rosso delle arance o l’impiego delle più belle tovaglie ricamate dalle nonnine siciliane. In particolar modo, come la tradizione vuole, a colpire la vista e l’olfatto sono le pietanze tipiche della festa, cucinate dagli alunni del corso Alberghiero, aiutati dalla “maestria” di chi conosce le tradizionali ricette, ottenuti dai sapori della terra locale.

La visita dell’altare è già possibile alla vigilia della festa, il 18, mentre il 19 marzo si assiste al rituale del banchetto offerto ai personaggi che rappresentano la Sacra Famiglia. La guida è affidata al maestro cerimoniere che serve i commensali con le pietanze che imbandiscono l’altare, verdure, frittate, asparagi, frutta, dolci.

A completare l’atmosfera i canti del salve regina e “populo me” in onore di San Giuseppe. La partecipazione è estesa anche alla banda musicale del paese che accompagna i riti del culto di San Guseppe con varie marce sinfoniche e intonando il canto: “Giuseppe è nome Santo”.