Le aree interne nella programmazione agricola e sviluppo rurale 2014-2020 – timori e speranze

Con la conferenza stampa del 4 marzo u.s. l’Assessore alle Risorse Agricole ed Alimentare ha dato di fatto il via alla “nuova programmazione comunitaria 2014-2020 Fondo Europeo e dello sviluppo rurale.
In quella sede è stato notificato il calendario degli incontri territoriali, a livello provinciale, avviando di fatto gli incontri con il partenariato per preparare il Nuovo Piano 2014-2020.

Per la prov. Agrigento l’incontro è previsto per il 14 marzo alle ore 9.30 presso la casa Sanfilippo” via Panoramica dei Templi all’interno del Parco Archeologico, mentre per la prov. di Palermo il 21 marzo alle ore 9.30 presso sala “Gialla”, Palazzo dei Normanni, P.zza Indipendenza n. 1.

Per gli approfondimenti si rimanda al documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014/2020” elaborato dal Ministro per la coesione territoriale, d’intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Il documento di programmazione presenta delle novità di innovazione generale di metodo e tre opzioni strategiche: mezzogiorno, città ed aree interne.

Per la popolazione dell’area sicana il progetto per le aree interne del Paese, può consentire di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sperati.

A dire il vero, con la programmazione attuale, sono state intraprese molte iniziative quali il rilancio di attività agricole, la ristrutturazione di borghi con risultati talvolta interessanti ma ancora non sufficienti.

La nuova politica fissa per le aree interne tre obiettivi generali distinti, ma interconnessi:
– tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura;
– promuovere la diversità naturale, culturale, del paesaggio e il policentrismo aprendo all’esterno;
– rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali male utilizzate.

Con la creazione del Parco dei Monti sicani si è voluto tutelare un vasto territorio, ma se all’interno del quale non si realizza con celerità un serio piano di sviluppo oltre che di tutela, dando così gli strumenti necessari alle comunità residenti, non è possibile prevedere sviluppo e benessere. A tal proposito i sindaci dell’area del Parco hanno una grande responsabilità, visto che sono loro a dover adempiere agli atti amministrativi necessari per avviare la macchina burocratica.

Lo scrivente seguirà l’evolversi degli eventi per informare le popolazioni dell’area sicana e dare, per quanto possibile, un piccolo contributo alla redazione del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 che rappresenta l’ultimo treno.

Metodi-e-obiettivi-per-un-uso-efficace-dei-fondi-comunitari-2014-20

Andrea Cammarata
agronomo