La tradizione degli Archi di Pasqua a San Biagio Platani

La tradizione degli Archi di Pasqua a San Biagio Platani
Autore: Calderone prof. Antonino
(pubblicato postumo in memoria)

prof. Calderone, prof. Valenti, sig. Bongiovanni, sig.ra Assuntina Giordano (1996)

Gli Archi di Pasqua sono in simbiosi con San Biagio Platani e costituiscono l’essere spirituale ed intellettivo d’esso. Per Pasqua il paese si rinnova nell’essenza della sua cognitività e dai paesi viciniori vengono a guardare ed ammirare i lavori per la preparazione degli Archi. Ormai San Biagio Platani è il paese degli Archi, come Agrigento è la città della Valle dei Templi. Chiaramente l’importanza è diversa, ma la nostra tradizione è più legata alla sacralità religiosa e contadina con ricchezza di folklore tutto siciliano e tradizionale. Dalla Domenica delle Palme fino all’alba della Domenica di Pasqua, si provvede al montaggio e all’allestimento degli Archi, dei “Viali” e delle “Sorprese”, che sono oggetto di preparazione e di un minuzioso lavoro benedettino, che tiene impegnate circa 600 persone.
Dal lunedì di Pasqua alle due successive Domeniche, mattino e pomeriggio, si altenano bande musicali, gruppi e minigruppi folkloristici, fanfare e compagnie teatrali. Si fanno mostre fotografiche, di pittura, sculture fotografiche e la consueta estemporanea di pittura e scultura sugli Archi di San Biagio Platani. Questa tradizione risale al 1700, e ormai, la festa degli “Archi di Pasqua” è la gioia e l’allegria intellettiva e spirituale di un paese intero. Gruppi turistici d’ogni parte del mondo li vengono a visitare e tutti amano, apprezzano e si meravigliano per questi lavori incantevoli, rustici ed antichi fatti di pane, arance, limoni, vimini, canne, palme, alloro, rosmarino e datteri.

Archi di San Biagio Platani (1996)

I due Archi trionfali del “Signore” e della “Madonna” vengono predisposti dalla confraternite “Signurara” e “Madunnara” e sono, diciamo, la cosa più importante degli Archi, perché tale tradizione risale al XVIII secolo.
Seguono i “Viali” e le “Sorprese”, che risalgono al 1960 circa. L’importanza degli Archi di Pasqua si deve, anche, alle varie Amministrazioni comunali con i relativi Sindaci. La conoscenza della festa degli Archi si deve, inoltre, alla propaganda radio-televisiva e giornalistica, alla diffusione di manifesti in molti paesi della Sicilia, alle locandine ed ai depliants. Spesse volte, sicuramente, per questa festa, anzi, la “Festa” per antonomasia, esistono dei pregiudizi sull’eccesso di spese, però, liberando gli animi dalle passioni di parte, si deve dire e sostenere che il paese per gli Archi risorge a nuova vita e, per tutti, commercianti o non, porta un profumo ed una ebbrezza di primavera, che fa ringiovanire, migliorandolo, tutto San Biagio Platani. Al cuore non si comanda, si dice,  e quindi, la festa degli Archi merita rispetto, amore, altruismo, fede e tanta religiosità senza bigotterìa.
L’economia del Paese con gli Archi di Pasqua migliora, apporta tante novità nell’inventività creativa di tutti e, bar, ristoranti, venditori ortofrutticoli e caseifici vari aumentano la loro produzione migliorando anche la loro economia familiare. Gli Archi di Pasqua, come si vede, sono, oltre che un grosso richiamo turistico per l’originalità d’essi, anche un incentivo per migliorare i redditi familiari di molte persone e di tutto il paese. Rappresentano per San Biagio Platani un guadagno non indifferente, positivo ed inestimabile.