“U ballu di Diavuli” a Prizzi: si rinnova la tradizione pasquale tra sacro e profano

PRIZZI – L’inizio della Settimana Santa a Prizzi ha un significato particolare, poiché oltre alle tradizionali funzioni religiose, presso ché simili in tutti i paesi cattolici, si svolge una manifestazione che richiama gli antichi riti profani, il “Ballo dei Diavoli”. L’evento ha reso il piccolo centro immerso nei Monti Sicani famoso in tutto il mondo, e attira ogni anno innumerevoli turisti, curiosi di assistere alla rappresentazione che si svolge puntualmente la domenica di Pasqua. L’intera Settimana Santa rievoca gli ultimi giorni della vita di Cristo, a partire dal suo ingresso in Gerusalemme, ricordato la domenica delle Palme; si prosegue poi con l’ultima cena, il giovedì, per poi rivivere la Passione il Venerdì Santo, con una suggestiva via crucis diretta al Monte Calvario, luogo della crocifissione. Ma il risveglio a Prizzi la mattina di Pasqua viene animato da strane presenze: i “diavuli”, che iniziano a girare per il paese con i loro caratteristici costumi. Sono tre le maschere presenti in questa rappresentazione, due sono i “diavuli”, con un abito rosso e una maschera di ferro con una larga bocca e grossi denti; grande naso e corna caprine completano l’identikit dei personaggi, che portano sulle spalle un vello caprino, uno bianco e uno nero, e si trascinano dietro catene di ferro, come a voler sottolineare la loro provenienza infernale; il terzo personaggio, invece, rappresenta la morte: ha addosso un abito giallo ocra e una maschera di cuoio rappresentante un teschio da cui escono due lunghe zanne, e porta con sé uno strumento di ferro molto simile a una balestra. Fin dalle prime ore del mattino, le strane figure girano rumorosamente per il paese, fermando i passanti e cercando di impadronirsi simbolicamente delle loro anime. Ma il momento clou della manifestazione si svolge nel pomeriggio, quando avviene l’incontro tra la statua dell’Addolorata e il Cristo Risorto, entrambi accompagnati da due angeli: la Madonna e il Signore suo figlio cercando di avvicinarsi, ma i “diavuli” impediscono in ogni modo l’incontro, tra balli, musica e “furti di anime” ai malcapitati passanti. Tutto ciò si ripete per tre volte, perpetuando l’eterna lotta tra Bene e Male, finché gli angeli riescono a sconfiggere i “diavuli” e finalmente si realizza l’incontro tra la Madre e il figlio risorto, decretando ancora una volta la vittoria del Bene.

Valentina Maniscalco