Il punteruolo rosso, il killer del Mediterraneo

Originario della Melanesia, nell’Asia su-orientale, dagli anni Ottanta a oggi ha già quasi fatto il giro del mondo e fa notevolmente parlare di se. E’ il Rhynchophorus ferrugineus, un coleottero classificato nel 1790 dall’entomologo e botanico francese Guillaume-Antoine Olivier. E’ noto però con il nome di punteruolo rosso della palma e da quando è stato scoperto ha già distrutto migliaia di esemplari, molti secolari e la sua avanzata sembra inarrestabile. O perlomeno lo era, prima che le Regioni si attivassero e potenziassero al riguardo i servizi per gli interventi in materia vivaistica e di difesa fitosanitaria. In Sicilia se ne occupa il servizio quinto del dipartimento interventi strutturali per l’agricoltura, che fa capo all’Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari (sul sito è presente un link alla documentazione in materia). Il servizio ha da poco prodotto un video, pubblicato su youtube e diffuso da tutte le amministrazioni comunali dei Monti Sicani sui propri siti istituzionali, per informare la cittadinanza sui danni del punteruolo rosso e su come agire in caso si avvistassero palme infestate. La segnalazione di piante infette spetta infatti sia ai singoli cittadini che agli Enti locali: le palme da decenni fanno parte delle piante ornamentali di parchi e giardini pubblici o di molte ville e residenze private.

In Melanesia il punteruolo rosso ha causato una strage fra le palme da cocco e a seguito del commercio di esemplari di palme infette, la specie ha raggiunto negli anni ottanta gli Emirati Arabi e da qui si è diffusa in Medio Oriente, dove è stata segnalata in Iran, Israele, Giordania e Territori palestinesi e in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mediterraneo. Qui il punteruolo rosso è stato segnalato per la prima volta nel 1992, in Egitto, per risalire in Spagna nel 1994. Corsica e Costa Azzurra hanno conosciuto il coleottero nel 2006, mentre in Italia è del 2004 la prima segnalazione, a opera di un vivaista pistoiese. Nel 2005 dalla Sicilia, il punteruolo rosso ha risalito tutta la penisola. La causa della rapida diffusione è principalmente il commercio di esemplari di palma infestati dall’insetto e non riconosciuti tali.

Quali sono i sintomi dell’infestazione? E qui arriva il bello: non esistono, o meglio sono visibili solo in fase avanzata, quando l’unico rimedio possibile è la distruzione della pianta.

Le palme predilette sono quelle ornamentali, soprattutto le Phoenix canariensis, meno le Phoenix dactilyfera, palme produttrici di datteri. Alcune colonie di punteruolo rosso sono state però avvistate anche sulle palme da cocco e da olio. L’insetto, in particolare le larve, si nutre della parte tenera della pianta, scavando mano a mano dei tunnel all’interno del tronco.

Le prime avvisaglie sono un anomalo portamento della chioma, che assume un caratteristico aspetto divaricato “a ombrello aperto”. Nei casi più gravi si arriva alla perdita completa delle foglie, per cui la pianta appare come “capitozzata”. Nello stadio terminale dell’infestazione invece si produce un vero e proprio “collasso” della pianta: solo a questo punto le colonie di insetti abbandonano la pianta attaccata migrando su un nuovo esemplare.

Come combattere il punteruolo rosso? Il controllo dell’infestazione è molto difficile, ma non impossibile. Difficile perché gli insetti adulti si muovono con facilità e possono eludere eventuali barriere di protezione o di contenimento espandendo i focolai d’infestazione. Sono attivi sia di giorno che di notte e raggiungere nuove piante nell’arco di un chilometro. Le femmine depongono le uova nella parte tenera del tronco e possono deporre fino a 200 uova per volta. Dopo la schiusa le larve si dirigono verso l’interno della pianta, scavando gallerie grazie al robusto apparato masticatorio e danneggiando soprattutto la zona del tronco immediatamente sottostante alla corona foliare. Il periodo larvale dura in media 55 giorni. Le larve si impupano in genere alla base della pianta, formando dei bozzoli ovali di fibre di palma all’esterno del tronco. Dopo l’emergenza dalla pupa gli adulti rimangono all’interno di tali bozzoli per 4-17 giorni (media 8 giorni), raggiungendo la maturità sessuale. Il ciclo vitale completo, dall’uovo allo sfarfallamento, dura in media 82 giorni. Gli adulti hanno una durata di vita di circa 2-3 mesi. È stato stimato che, in assenza di fattori limitanti, una singola coppia di Rhynchophorus ferrugineus possa dare vita, nell’arco di 4 generazioni, a circa 53 milioni di esemplari.

I trattamenti chimici curativi richiedono l’impiego di insetticidi e una diagnosi precoce dell’infestazione. Eventuali trattamenti curativi tardivi, oltre a essere inutili per risolvere l’attacco nella pianta infestata, sono anche di scarsa efficacia. I trattamenti chimici preventivi possono avere una loro efficacia come barriera chimica, tuttavia presuppongono l’impiego di prodotti attivi per contatto, dotati anche di una certa tossicità, e la copertura di tutta la pianta con l’irrorazione. Il trattamento di esemplari di grandi dimensioni, che espone al rischio di fenomeni di deriva, e l’intervento in aree urbane pongono inoltre vincoli nella scelta del principio attivo subordinando l’efficacia alla tutela della salute pubblica.

E’ di fondamentale importanza la profilassi per evitare l’espansione del punteruolo rosso, intervenendo precocemente sui focolai d’infestazione. In proposito, sulla base delle difficoltà oggettive di diagnosticare precocemente gli attacchi e d’intervenire con interventi curativi, si rivela di particolare importanza il monitoraggio da parte degli Osservatori fitosanitari (in Sicilia sono attivi a Palermo e Acireale). Importante è anche il mantenimento delle palme in buone condizioni nutrizionali e fitosanitarie, perché la suscettibilità agli attacchi da parte aumenta nelle piante in condizioni di stress o comunque indebolite. Fondamentale è l’adozione di tecniche di potatura e cure che riducano i possibili siti di penetrazione dell’insetto. In ultima istanza, si ricorre alla distruzione dei focolai d’infestazione, rappresentati da palme attaccate, adottando accorgimenti per impedire lo sfarfallamento degli adulti (rimozione delle palme, allestimento di barriere fisiche di contenimento, distruzione con la trinciatura e con la bruciatura in tempi brevissimi).