Il 27 gennaio “Giornata della memoria”: in ricordo della Shoah

MONTI SICANI– Bandiere a mezz’asta, numerose manifestazioni nelle scuole dei Monti Sicani a commemorazione della tragedia della Shoah: visione di film, realizzazione di mostre e documentari, giornate di studio, incontri con i sopravvissuti dei campi di sterminio.

L'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz

A 67 anni di distanza, ancora una volta, il nostro pensiero va a quei sei milioni di ebrei, zingari, disabili, omosessuali, oppositori politici dei regimi nazi-fascisti. Era il 27 gennaio 1945 quando i cancelli del più tristemente noto Lager, quello di Auschwitz-Birkenau in Polonia, furono abbattuti dalle truppe sovietiche.

Abbiamo scelto come immagine di copertina una pietra su una tomba. E’ un’usanza ebraica infatti quella di deporre sulle tombe non fiori ma sassi. Per spiegare questa tradizione bisogna andare molto indietro nel tempo, alle origini, quando il popolo di Israele passava gran parte del suo tempo nelle zone aride del deserto. Abramo, Lot, Isacco e Giacobbe erano pastori nomadi, sempre alla ricerca di luoghi verdeggianti dove uomini e animali potessero abbeverarsi e riposarsi. Per ritrovare i luoghi dove erano sepolti i loro cari erigevano dei tumuli di pietre. Usanza questa che si sono tramandati di generazione in generazione, anche quando gli ebrei abbandonarono il deserto e si stabilirono nelle città e quando si dispersero in tutto il mondo. Sulle tombe dei cimiteri gli ebrei depongono sempre pietre al posto dei fiori per ricordare i loro cari e anche le origini del loro popolo.

Perché ricordare? Per dovere. E perché anche sui Monti Sicani gli ebrei hanno lasciato le loro tracce: Bivona e Cammarata in particolare portano ancora i segni della presenza di questo popolo. Bivona ospita nel suo centro storico la “giudecca” Judaica, l’antico quartiere ebraico posto all’interno del centro abitato.

Un esempio di Torah Rimonim

Cammarata invece fino al 1492 ospitò una fiorente e potente comunità ebraica che in seguito all’editto di Ferdinando II il cattolico fu deportata a Palma di Majorca. Lì il museo della cattedrale custodisce ancora i preziosi Rimonim, bastoni ornamentali della Torah, il libro sacro degli ebrei che corrisponde al Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia cristiana (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio). Questi Rimonim furono donati alla Cattedrale di Palma di Majorca e ancora oggi è possibile ammirarli e leggerne la provenienza: comunità ebraica di Cammarata del XV secolo.

Oggi della presenza degli ebrei sui Monti Sicani resta ben poco. E per questo dobbiamo ricordare, non solo per lo sterminio subito nei Lager, ma anche perché questo popolo ha lasciato tracce nella mentalità, nella cultura e nel modo di essere delle nazioni che lo hanno ospitato. Anche nella nostra.