Un osservatorio permanete a difesa del Longo. Da Mussomeli arriva la proposta

MUSSOMELI – “Il centro nascita c’è e lì rimane”. Niente giri di parole, ma solo rassicurazioni dal dirigente dell’Asp nissena Paolo Cantaro, intervenuto mercoledì mattina alla conferenza dei sindaci dell’Alto Platani e dell’intero Vallone presso la sala consiliare Francesca Sorce.
Un incontro partecipato, a cui hanno preso parte anche  numerosi operatori sanitari dell’Ospedale Longo, e in particolare i responsabili del reparto di pediatria e ostetricia, rispettivamente Curiale e Castronovo. Assente il sindaco Salvatore Calà, attualmente ricoverato presso l’Ospedale Villa Sofia a Palermo a seguito di un incedente stradale che gli ha causato la frattura del perone sinistro e il danneggiamento dei legamenti della caviglia.
A fare le sue veci il vicesindaco Filippo Misuraca, che nel suo intervento ha più volte posto l’accento sul rapporto che come amministrazione hanno sempre avuto con il manager nisseno. “Non lo riteniamo un avversario – ha detto – ma un interlocutore”. Quindi ha lanciato l’allarme: “il non mantenimento del punto nascita di Mussomeli si configurerebbe come un pregiudizio nei confronti del mantenimento dell’Ospedale stesso.”
Affermazione a cui Cantaro non ha risposto in maniera diretta, nonostante le sue parole sia state sempre dall’inizio alla fine volte a sottolineare l’importanza strategica del nosocomio per il circondariato. E la dimostrazione – ha sottolineato – è stata proprio l’inaugurazione nei mesi scorsi del centro dialisi. “Laddove nel resto d’Italia si va affermando una politica del ridimensionamento, – ha dichiarato “ a Mussomeli si è pensato di potenziare.”
Anzi, ha anticipato una serie di nuovi interventi a favore della struttura. Innanzitutto dalla Regione è stata confermata la nuova pianta organica che prevede l’indizione di un bando per individuare un primario proprio per il reparto di ostetricia e ginecologia. Il recente piano ospedaliero della provincia di Caltanissetta poi, se da un lato prevede la chiusura, già avvenuta, del reparto nascite di Mazzarino a seguito dei numerosi casi di tagli cesari in primipare, e della sospensione dell’attività di interruzione volontaria della gravidanza a Niscemi, pratica eseguita spesso su minorenni senza il consenso dei genitori,  dall’altro riconferma i 10 posti letto dell’unità di Mussomeli.
Quindi, alla luce dell’attuale situazione, non rimene al direttore generale del Longo che fare ricorso a quanto previsto dal decreto, chiedendo la deroga alla chiusura. Sul successivo ok a decidere sarà un’apposita commissione, presieduta da Cantaro, e composta dai sindaci provinciali, da professionisti della Provincia,  e da rappresentanti degli utenti ancora da individuare. Ma il manager ha assicurato: “l’Ospedale di Mussomeli non è minacciato”, anche se, ha poi aggiunto, “né io né Russo determineremo i fondi per i prossimi 5 anni.”
Insomma, forse, come suggerito dal dottore Calderone, che ha chiesto la parola a fine lavori, sarebbe stato più corretto da parte dell’assessore Russo tenere fede a quanto deciso in un primo momento e inserire Mussomeli tra le strutture da mantenere. “Alziamo il tiro – ha concluso – impegniamoci a cambiare questo decreto”.
Certo è adesso che gli amministratori locali non hanno intenzione di abbassare la guardia, e da Mussomeli è partita la proposta di una mozione, in anteprima consegnata a Cantaro, che prevede la costituzione di un osservatorio permanente a salvaguardia dell’Ospedale. Un documento politico che sarà sottoposto ai consigli comunali dei Comuni invitati alla Conferenza e che si spesa sarà approvato in tutti all’unanimità.
Perché, come suggerito dal sindaco di CammarataVito Mangiapane, è necessario pianificare le reali necessità del territorio per potenziare e difendere uno strumento che va incontro alle esigenze dei comuni di tre province: Agrigento, Caltanissetta e Palermo.