La minoranza sul mattatoio: “il sindaco risponda alle nostre domande”

MUSSOMELI – Chiedono la convocazione urgente del consiglio civico i gruppi di minoranza PDL, Noi Mussomeli e PID. L’argomento da trattare e su cui chiedono l’intervento in prima persona del sindaco Salvatore Calà è ancora una volta la vendita del mattatoio. Una vicenda su cui i consiglieri d’opposizione avevano già nelle scorse settimane espresso le loro reticenze, soprattutto considerando che erroneamente al momento della stipula del contratto nell’atto era stata inserita una particella non pertinente, relativa a un appezzamento di terra, sempre di proprietà comunale, su cui insistono altri immobili dell’ente, e precisamente un canile e un capannone. Una svista – aveva assicurato il primo cittadino – che gli uffici preposti stavano già provvedendo a correggere.
Adesso il caso ritorna all’attenzione della minoranza per altri motivi. “L’intera vicenda – sottolineano – è permeata dal mistero, determinato dalla pubblicazione a mezzo stampa della lettera di diffida recapitata al Comune dalla ditta aggiudicataria. Rileviamo infatti che molto spesso viene negato ai Consiglieri di opposizione il diritto di accesso agli atti amministrativi, per tal motivo ci chiediamo come la nota della ditta G.R. Service sia potuta pervenire alla stampa. Sorge il sospetto che all’interno della maggioranza vi possa essere qualche talpa che voglia mettere in cattiva luce l’Amministrazione, poiché riteniamo che nessun interesse possa avere la ditta aggiudicataria a far conoscere gli atti intercorsi tra la stessa ed il Comune.”
Inoltre, i rappresentati consiliari esprimono le loro perplessità circa la scelta dell’amministrazione di nominare quale legale che si occupi della pratica un professionista esterno “alle mura comunali”. “Un legale – scrivono – riconosciuto come avvocato super parte  e non di parte per come è giusto che sia.”
Insomma, ancora una volta a Calà viene chiesto di rispondere a quesiti “già precedentemente formulati a mezzo stampa” su una questione che a loro avviso si è rivelata come “l’ennesimo esempio di gestione fallimentare” della sua giunta.