Villalba, atmosfera natalizia nel segno della musica

VILLALBA – Pare proprio che sia la musica quest’anno il tema trainante delle festività natalizie a Villalba, una tenera e soave colonna sonora che accompagna il pacato, lento scorrere della vita in paese nell’attesa del giorno in cui tradizionalmente tutto ebbe inizio. Come non citare dunque l’associazione più longeva e fruttuosa, l’Ass. Culturale S. Cecilia che ogni anno porta in giro tra strade e viuzze l’immancabile “novena di Natale”, rigorosamente cantata in siciliano, che rappresenta forse l’usanza natalizia più radicata e attesa nella cultura villalbese. Da qualche anno inoltre la banda porta in scena brani natalizi e non solo, composizioni originali per banda, musiche classiche e melodie cinematografiche, in un coinvolgente concerto di fine anno che si terrà lunedì 26 dicembre presso il Centro Diurno per Anziani.
Ma la banda non è l’unico esempio di aggregazione giovanile e non attorno ad una passione comune; la musica e il canto più precisamente ha portato un folto gruppo di appassionati dilettanti a riunirsi nella Chiesa Madre per trascorrere qualche ora di puro e semplice divertimento in compagnia, nasce così la Schola Cantorum di Villalba. E come, si sa, succede sempre, la voce si sparge e quella che inizialmente era soltanto l’occasione settimanale per ritrovarsi ed evadere anche solo per un po’ dalla quotidianità, si trasforma in voglia di impegnarsi di più, di fare sempre meglio, di trasmettere vivaci emozioni anche a chi, scettico, ha dovuto ricredersi. Oltre ad accompagnare la messa di Natale, la Schola, diretta dal maestro Claudio Misuraca, in collaborazione con il coro di Marianopoli e Santa Caterina Villarmosa, si esibirà il prossimo 30 dicembre nella Chiesa Madre di Villalba.
Novità quest’anno alla recita scolastica dei bambini della Scuola dell’Infanzia che, tra sketch, canti e poesie, hanno voluto raccontare la storia della befana, vecchietta tirchia e poco simpatica che pentendosi di non essersi voluta unire a quanti andavano ad omaggiare la nascita di Gesù, si è impegnata a portare doni ai bambini di tutto il mondo.
E se la magica atmosfera natalizia si respira nell’aria, che Natale sarebbe senza il profumo invitante di dolci e leccornie che si espande dai panifici di tutto il paese… Buccellati, tipici dolci di pasta frolla con ripieno di mandorle o fichi, e paste di Napoli i più gettonati; ma non mancano anche i tradizionali panettoni artigianali prodotti da forni e pasticcerie.
Insomma in un piccolo paese come il nostro, dove non ci sono le luci sfavillanti delle vetrine, sproporzionati alberi colorati o presepi viventi, le feste natalizie scorrono nel segno della semplicità familiare, della sobrietà estetica priva di quegli ornamenti appariscenti, che seppur seducenti, poco rispecchiano del senso più intimo della nascita di un Bimbo, povero, che cambiò il corso della storia.

Flavia Fruscione