Alia, due arresti per abusi e sfruttamento della prostituzione

ALIA – Era stato allontanato dalla casa della convivente dal giudice per tutelare l’incolumità della convivente e delle due figlie maggiorenni. Dalle indagini è emerso però che il retroscena di violenza, abusi e sfruttamento della prostituzione era più che fondato: è finito così in manette un sessantanovenne aliese nella notte tra il 1° e il 2 dicembre. Il gip di termini Imerese  ha disposto l’arresto nel carcere Ucciardone non solo per B.A. ma anche per il nipote quarantaquattrenne B.F., anche lui di Alia.
La vicenda, scoperta dai militari della Stazione di Alia ha origine in un contesto di degrado sociale e culturale, ha visto tre donne subire soprusi psicologici e fisici di ogni genere da parte degli indagati. È emerso che B.A. non si limitava “solo” a picchiare la convivente, derubandola anche del misero sostegno economico fornitole dall’assistenza sociale ma, dopo aver abusato anche alla luce del giorno di una delle figliastre con problemi mentali, aveva plagiato a tal punto sia lei che la sorella, figlie della sua convivente, fino ad indurle a prostituirsi.
L’accusa per B.F., nipote di B.A., è invece quella di aver pagato in più occasioni B.A. per “consentirgli” di avere rapporti sessuali con una delle figliastre. I magistrati inquirenti hanno ritenuto più che sufficiente il quadro probatorio acquisito dai militari della stazione di Alia e della compagnia di Lercara Friddi – per assicurarli alla giustizia.
B.A. è stato fermato nella notte perché indiziato dei delitti di violenza sessuale, induzione e sfruttamento della prostituzione, mentre B.F. è accusato di violenza sessuale.