“Ci teniamo alla tradizione!”. Così Difrancesco difende la sagra

SUTERA – La genuinità dei prodotti, così come lo spirito campestre che ha animato la 38esima Sagra del Peperone, ha consentito al pubblico accorso di trascorre un pomeriggio di fine estate in allegria e spensieratezza.
Al di là dei numeri, che sono stati di certo interessanti, gli organizzatori sono rimasti soddisfatti per come la gente ha apprezzato il loro sforzo di mantenere viva una manifestazione che rischiava di andare persa già un anno fa. In particolare il sindaco Gero Difrancesco e il suo vice Nino Pardi hanno deciso, come amministrazione, di assorbirla tra le proprie iniziative sia a seguito della circolare della Curia che impediva di mischiare le celebrazioni religiose legate alla festa di San Francesco con “iniziative profane”, sia in considerazione delle sempre maggiori difficoltà organizzative che il Comitato promotore di anno in anno si trovava ad affrontare.
“Ci teniamo alla tradizione, fa parte della nostra identità” – sentenzia Difrancesco – Tra l’altro la sagra è un momento di socialità tra tutti i suteresi, e una prosecuzione dell’estate suterese prima dell’arrivo definitivo dell’autunno. D’altronde la festa stessa di San Francesco significava un tempo la chiusura del ciclo estivo del grano per iniziare quello autunnale con l’aratura.”
Così, anche questa edizione ha avuto luogo, contando circa 3.000 uova, 40 sacchi di patate e 63 casse di peperoni, il tutto accompagnato da 80 litri di ottimo vino locale. Due giorni intensi di preparativi per allestire, nel piazzale a fianco la Chiesa dei Cappuccini, la grande fornace, le maide, e tutto il necessario per accontentare quante più persone, a cui è stato richiesto un contributo di appena 50 centesimi, a titolo puramente simbolico, e per consentire a tutti di poter partecipare alla degustazione, anche a coloro che non sempre riescono a farsi largo tra la folla.
Ad allietare l’atmosfera la musica de I Robins, mentre Vanessa e Filomena intrattenevano adulti e bambini con giochi d’altri tempi.
Un plauso particolare va al giovane Paolino Lombardo (nella foto) per l’impegno e il contributo mostrato nel corso dei preparativi e durante l’intero evento. Così, a fine serata, gli organizzatori, primo cittadino compreso, hanno deciso all’unanimità di nominarlo simpaticamente “vicepresidente plenipotenziario”.