“La bellezza salverà Sutera”: così il vescovo alla Festa della Demanialità

SUTERA – Era pieno di gente domenica scorsa l’Auditorium Comunale Maria SS. degli Agonizzanti. In tanti hanno preso parte all’annuale appuntamento con la Festa della Demanialità, che quest’anno si è caratterizzata per la presenza di Monsignor Mario Russotto, vescovo della diocesi di Caltanissetta.

A Sua Eccellenza, in serata, subito dopo la santa messa officiata insieme con l’arciprete don Francesco Miserendino e con don Giuseppe Carruba, è stata difatti consegnata la benemerenza civica di concittadino onorario di Sutera. La cerimonia si è svolta nella sede distaccata del Comune, alla presenza degli amministratori locali, del viceprefetto vicario di Caltanissetta la dott.ssa Giuseppina Di Raimondo, del Comandante della Compagnia di Mussomeli il Capitano Gabriele Tadoldi.

Ad accogliere il Vescovo per la consegna della pergamena e della targa argentea c’erano pure i parrocchiani di Sant’Agata e della Chiesa Madre del Rabato, che hanno letto preghiere e riflessioni tratte dai suoi scritti. Arcangela Ingrascì, Carmelina Sanfilippo, Giovannella Difrancesco, la maestra Graziella Narbone, Carmelina Pillitteri Vitellaro, Calogero Diprima, Valentina Di Franco, il comandante dei Vigili Urbani Nuccia Ladro, il vice sindaco Nino Pardi ed il presidente del consiglio comunale Giuseppe Grizzanti, si sono cimentati nella rappresentazione della spiritualità di testi fortemente emotivi, dal contenuto religioso e sociale. Non ha voluto essere da meno il sindaco Gero Difrancesco, che ha letto le parole che il Vescovo ha riservato al piccolo paese ai piedi del monte San Paolino nella presentazione del libro “I tesori della Chiesa Madre di Sutera”.

La lettura è stata accompagnata da intermezzi musicali eseguiti al pianoforte dal maestro Dario Carmina.

“La bellezza salverà Sutera, – ha concluso visibilmente commosso l’interessato dopo avere ascoltato le motivazioni della benemerenza espresse dall’architetto Pino Chiparo – e questa onorificenza mi legherà ancora maggiormente a questa città posta sul monte, di evangelica memoria.”