Monte Cammarata: ancora un vergognoso atto di bracconaggio

Ignoti, probabilmente provvisti di licenza di caccia ma assolutamente sprovvisti di conoscenza e sensibilità verso le specie protette, hanno abbattuto a fucilate un esemplare di Lanario (Falco biarmicus feldeggi) , uno dei rapaci più rari e minacciati di estinzione in Europa, che in Sicilia conta sulla popolazione più cospicua di tutto il Continente.

Il Lanario, un esemplare subadulto, è stato ritrovato ai margini della riserva naturale di Monte Cammarata in un territorio caratterizzato da una intensa pressione venatoria nei mesi invernali. Il salvataggio è stato reso possibile grazie alla sensibilità di alcune persone, che hanno segnalato la presenza del falcone ferito consegnandolo al responsabile della sezione di San Giovanni Gemini e Cammarata, dr. Beniamino Margagliotta, che si è immediatamente attivato per consegnare l’esemplare al Centro di recupero della Fauna Selvatica di Ficuzza gestito dalla LIPU. Ad un primo esame, il rapace presentava una ferita ad un ala ed alcuni pallini di piombo conficcati in profondità. E’ in buone condizioni e con un po’ di fortuna e le cure adeguate nei prossimi mesi potrebbe riprendere il volo.

Ogni anno in Sicilia decine e decine di rapaci e altre specie protette vengono regolarmente abbattuti nel corso della stagione venatoria. Senza criminalizzare il mondo venatorio nella sua totalità, non possiamo non evidenziare, con grande amarezza, come si accresca di stagione in stagione la fila di coloro che non si fanno scrupoli nell’abbattere qualsiasi specie, senza tenere in alcun conto i divieti imposti dalle leggi in vigore sulla caccia e senza alcun riguardo all’attività in zone protette o non protette.

Ci auguriamo che vengano intensificati i controlli sul territorio e sui cacciatori, purtroppo a tutt’oggi assolutamente insufficienti, e per questo confidiamo in un maggiore impegno delle autorità preposte all’autorizzazione e rilascio dei permessi (soprattutto gli ingressi di cacciatori provenienti da altre regioni), nonché di controllo e repressione di questi atti (l’invito è rivolto in particolare a Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale) che squalificano la nostra terra e l’immagine stessa di quanti dovrebbero garantire tanto l’attività venatoria seria e ossequiosa delle regole quanto la protezione di aree e specie sensibili.