Parco dei Monti Sicani: due Bracconieri sorpresi dai volontari Lipu in piena battuta di caccia

CAMMARATA – Sorpresi nel Parco Regionale dei Monti Sicani con fucili, cani da caccia, richiami acustici elettronici e fauna selvatica appena uccisa. Sono stati due volontari della sezione LIPU di Cammarata- San Giovanni Gemini (AG), sabato pomeriggio scorso, a cogliere i bracconieri intenti in una battuta di caccia all’interno della zona A dell’area protetta, ai piedi di Monte Gemini in località nota come “Zotta della vecchia”.

Alla vista dei volontari LIPU, i bracconieri hanno prima cercato di nascondersi, poi di occultare gli animali uccisi. I volontari LIPU hanno però ritrovato un esemplare deceduto di beccaccia. La LIPU ha subito informato dei fatti il distaccamento del Corpo Forestale di Cammarata.

Atti di questo genere non sono nuovi in questo territorio – segnala la LIPU – tanto che diverse segnalazioni sono state inviate alle forze dell’ordine nella speranza di ridurre il bracconaggio nell’area della Riserva.

In una lettera inviata nei giorni scorsi all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia, al Corpo Forestale regionale e ai carabinieri di Cammarata, la LIPU ha chiesto un intervento per porre fine ad atti di violenza contro la fauna selvatica e sottolinea come i fatti commessi nel parco dei Monti Sicani costituiscano reati penali ai sensi della legge 157/92.

E’ diffusa nella zona l’usanza di entrare nel bosco per abbattere illegalmente cinghiali, beccacce e lepri, ma anche altra fauna selvatica che cerca riparo all’interno dell’area protetta. Soprattutto in questo periodo, l’area ospita diversi migratori che trovano rifugio e cibo durante gli spostamenti.

“Fenomeni di questo genere – denuncia la LIPU – sono scandalosi in una società civile e lo sono ancor di più oggi, anno di istituzione del nuovo Parco dei Monti Sicani e Anno internazionale della biodiversità. Un Anno festeggiato al monte Cammarata sparando ad animali selvatici che anziché protezione hanno trovato, nell’area protetta, la morte”

“Come diverse volte abbiamo evidenziato – conclude la LIPU – il pericolo è anche per i visitatori che rischiano seriamente di essere impallinati. La montagna viene, infatti, spesso visitata da escursionisti e bikers che diverse volte hanno incrociato i bracconieri o hanno sentito fucilate a pochi passi dai sentieri che stavano percorrendo”