Vincolo paesaggistico, Armao aperto al dialogo

MUSSOMELI – Disponibile e aperto al dialogo. L’Assessore Regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao ha puntato il suo discorso e motivato la sua presenza a Mussomeli proprio nella ferma volontà di “fare insieme un percorso che limiti le prescrizioni al ragionevole e detti poi vincoli per costruire in termini compatibili, perché  – ha detto – tra non costruire e costruire male c’è di mezzo una soluzione mediana che è costruire in termini compatibili con l’ambiente.” A dare un resoconto di ciò che comporta il Piano Paesaggistico attorno l’area del Castello Manfredonico l’ex sindaco Gigi Mancuso, che ha ripercorso anche l’attività sua e del consiglio nel tentativo di  rapportarsi con la sovrintendente Rosalba Panvini per una regolamentazione equa del bene e del suo ambiente circostante. “Noi non vogliamo sottrarci al controllo della Sovrintendenza. – ha spiegato –  Chiediamo soltanto il restringimento del vincolo e la stesura di un protocollo d’intesa per stabilire delle regole certe e dei criteri per poter costruire.” Dello stesso avviso l’avvocato Umberto Ilardo, accompagnato dai membri del Comitato presieduto da Santina Favata. “Vogliamo coniugare e tutelare tutti gli interessi in gioco. – ha specificato – Il Castello è un vessillo che mussomelesi che vogliono mantenere tale. Il problema è che il vessillo non deve diventare un soprammobile, ma un bene che per sua storia si è sempre intercalato in un contesto abitato. Allora dobbiamo fare in modo che questo contesto dia maggior lustro al maniero ed evitare che quest’ultimo diventi un soprammobile in un deserto.” Armao ha risposto a tali richieste invitando tutti a “inondare” di osservazioni l’Assessorato per poter così cercare di rappresentare i loro interessi,  coniugando la tutela del patrimonio con l’utilizzo corretto della proprietà. “Gli inglesi – ha sottolineato – chiamano i beni culturali national heritage, cioè eredità collettiva. A me piace parlare di eredità collettiva. È come se avessimo ereditato un bene che dobbiamo trasmettere a chi verrà dopo di noi. Se alcune cose sono salve – ha continuato – è perché chi c’era prima di noi  ha cercato di tutelarle al meglio, se alcune cose sono andate perdute non possiamo che prendercela con quei mascalzoni che invece di tutelare il patrimonio hanno cercato di fare affari.” Dai presenti, e soprattutto dal vice sindaco di San Cataldo Fabio Favata, intervenuto per fare presente anche la condizione della sua città, è emersa la richiesta di un impegno da parte sua affinché emani una circolare alle varie soprintendenze, o perlomeno a quella di Caltanissetta, per evitare che in futuro vengano messi a punto “cavilli così estrosi”. A conclusione dell’incontro i ringraziamenti del Commissario Maria Mistretta e dell’ex ministro  Salvatore Cardinale.