Fini a Palermo. Bagno di folla per la presentazione de “Il futuro della libertà”

PALERMO. Un bagno di folla ha accolto l’onorevole Gianfranco Fini a Castello Utveggio. Il presidente della Camera dei Deputati, giunto a Palermo su invito della Libera università della politica, ha presentato il suo ultimo libro “Il futuro della libertà. Consigli non richiesti ai nati nel 1989” edito da Rizzoli.

“La politica – ha detto il presidente Fini – deve saper dare una risposta chiara: mettendo si in evidenza gli –ismi negativi del passato – ideologismo e totalitarismo – ma soprattutto avendo il coraggio di superare quelli del presente: assistenzialismo, favoritismo, clientelismo, paternalismo, statalismo. La politica deve considerare nelle leggi finanziarie, negli investimenti strategici – al di la degli schieramenti – la necessità di aumentare le risorse nell’arco dei prossimi 10 anni per sostenere la ricerca, per il sapere di qualità, per le eccellenze, per trattenere i cervelli e i laureati in Italia”.

Al tavolo con l’onorevole Fini, Adelfio Elio Cardinale (Presidente del CE.RI.S.DI), Pierluigi Matta (Presidente Libera Università della Politica), Giancarlo Licata (Resp.le Rai Med e Mediterraneo Rai3) e Giovanni Pepi (Condirettore Giornale di Sicilia).

Al dibattito hanno preso parte anche studenti della Facoltà di Scienze politiche di Palermo, del liceo classico Garibaldi, del liceo scientifico Galileo Galilei, degli istituti superiori Mario Rutelli di Palermo, di Lercara Friddi – Prizzi e Castelvetrano. Al tavolo anche due studentesse. Rossella Milazzo dell’istituto superiore di Prizzi ha chiesto all’onorevole perché esistano ancora differenze di opportunità tra nord e sud e perché i ragazzi della generazione F – come li chiama l’autore ndr. – non vengono mai consultati quando si discute di riforme delle istituzioni scolastiche e universitarie. “Il punto – ha risposto Fini – non sta nel consultare i giovani, ma nel fatto che i giovani devono dare vita a un nuovo protagonismo e così saper imporre alla politica temi e questioni da inserire nell’agenda delle priorità. Se i giovani saranno capaci di agire in questo modo, allora sarà la politica a correre dietro a loro”.

Alla sua domanda ha fatto coro Chiara Librizzi che ha domandato: “Dopo il 1989 si è assistito al crollo delle ideologie dando origine a una grande confusione. Quali sono a suo avviso i parametri che i giovani devono seguire per potersi orientare oggi?”

“La forza – ha risposto il presidente della Camera – rimane quella dell’esempio e del comportamento, pur nelle differenze fra le grandi famiglie politiche europee. È necessario – per la politica – saper declinare nel comportamento reale e quotidiano, nel confronto le diverse opzioni di comportamento reale”.

Sono loro, e più specificatamente i nati nel 1989, infatti, i destinatari della lettera che Fini ha scritto nel suo ultimo libro uscito poche settimane fa. Con il saggio l’autore ha voluto  provare a spiegare alle giovani generazioni l’odierna situazione politica e i cambiamenti che hanno avuto origine nella caduta del Muro di Berlino, di cui si è festeggiato il ventesimo anniversario, che segna il crollo definitivo di una visione ideologica della politica e l’avvento di una nuova epoca di libertà.

“La Libera università della politica – ha detto il presidente della LUP Pierluigi Matta – ha ripreso la sua attività da Filaga che tornerà nella frazione di Prizzi con la nona edizione nell’estate 2010. La sintesi della nostra analisi è racchiusa nel Manifesto di Filaga che cordialmente la LUP consegna al presidente Fini, sottolineando come i valori umani e le culture fondanti sono riemersi fragorosamente dopo che i falsi idoli li avevano ricacciati nelle retrovie”.