Santo Stefano Quisquina, problemi sulla gestione della rete idrica: il Sindaco Cacciatore si “affida” alla Legge Nazionale

SANTO STEFANO QUISQUINA – Riecco il problema della consegna della rete idrica a Santo Stefano Quisquina. Dopo la “quasi bocciatura” della Legge Regionale n. 19 del 2015, che prevedeva la gestione autonoma del Servizio Idrico da parte dello stesso Comune, l’amministrazione sta per giocarsi un’altra carta, probabilmente quella decisiva per aggiudicarsi la totale gestione.

La speranza è tutta all’interno del Decreto Legislativo del 3/4/2006 n. 152, la cui Legge Nazionale consente ad alcune gestioni esistenti, che presentano particolari requisiti, di mantenere la gestione pubblica del servizio idrico. Si legge: “Approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate, sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette, ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico”.

Il Sindaco di Santo Stefano Quisquina Francesco Cacciatore – come si legge nell’avviso alla cittadinanza pervenuto alla nostra redazione – farà di tutto per difendere la gestione pubblica del servizio. Un problema evidenziato anche in altri comuni limitrofi che non hanno ancora consegnato le reti. La minaccia è che le società private di gestione, in caso di responso negativo, possano mettere le mani sull’acqua del piccolo centro montano.

In tal senso, il primo cittadino, nella giornata di mercoledì 14 Giugno 2017, affidandosi alla Legge Nazionale, ha fatto pervenire all’Ente di Governo territorialmente competente, nonchè l’Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento, la richiesta dei requisiti necessari per rientrare nella legge sopra descritta. “La cittadinanza – spiega Francesco Cacciatore – sarà aggiornata costantemente sull’evolversi della situazione attraverso altre iniziative”.