SAN GIOVANNI GEMINI – Si è concluso lo scorso 31 dicembre 2016, a San Giovanni Gemini il progetto SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che ha visto interessato per tre anni il comune montano. A darne comunicazione, della chiusura del progetto, è il sindaco Carmelo Panepinto che attraverso un comunicato delinea l’esperienza del progetto sulla comunità sangiovannese.
Scrive il Sindaco:
Noi, come tutta la Sicilia e l’Italia intera siamo abituati alla presenza di immigrati, specialmente all’Est Europa. Sembrerebbe strano, ma il colore della pelle di questi ultimi, simile al nostro, crea meno impatto. La stessa cosa non può dirsi dei ragazzi di colore: la loro presenza, le abitudini, gli spostamenti, non ci sfuggono.
Va riconosciuto alla Comunità Sangiovannese, relativamente al tema dell’accoglienza e della solidarietà sociale, si è sempre contraddistinta. Sia gli uffici comunali che le associazioni onlus presenti nel territorio, da sempre hanno fatto prova di efficacia e discrezione.
Nel 2013 dovendo decidere se realizzare o meno il progetto SPRAR, abbiamo valutato attentamente il possibile impatto di questa esperienza sulla nostra comunità. Gli elementi che ci hanno spinto a realizzarla, prettamente umanitari, sono certamente condivisibili. Si è trattato di un Progetto Ministeriale che prevede il rispetto di puntuali requisiti, che abbiamo cercato di garantire. A parte il disappunto in merito a talune abitudini di questi ragazzi o alla loro presenza in esercizi commerciali o supermercati, non si sono registrati comportamenti tali da destare preoccupazione. Tolto questo, considerato che il progetto è ormai concluso, abbiamo certamente assolto il dovere nei confronti di un fenomeno sociale umanitario di portata mondiale sul quale il Papa Francesco ci ha invitato tutti ad essere solidali: parliamo del grande tema dell’accoglienza – integrazione – tutela, presentato come il “Cammino della Speranza” , accompagnato dal messaggio: Non si cresce chiudendo le porte al mondo.
