Salute. La vicenda di un malato alla prese con la sanità pubblica

MUSSOMELI – Pazienza, tenacia, inventiva. Detti così, uno di seguito all’altro, questi sostantivi richiamano alla mente giovani italiani in cerca di lavoro, e invece descrivono perfettamente l’esperienza di chi si rivolge al servizio pubblico sanitario per l’erogazione di una prestazione.
La vicenda di Giovanni del Moro, romano trapiantato a Mussomeli, mostra due facce di una stessa medaglia, sintetizzate in maniera spicciola nelle espressioni “buona” e “cattiva” sanità.
La “buona sanità” è quella del Pronto Soccorso di Caltanissetta, che stamattina ha escluso la possibilità di un’embolia all’arto inferiore con controlli che la “cattiva sanità” aveva programmato per il marzo 2016.
Del Moro, ammalato di tumore, adesso dovrà approfondire con ulteriori esami il problema della gamba gonfia, ma grazie alla sua “intraprendenza” adesso potrà farlo tempestivamente e senza ricorrere alle costose prestazioni di strutture private.
Per giorni ha cercato di mettersi in contatto con i CUP di tre province per un’ecodopplergrafia agli arti inferiori urgente, ma con risultati che hanno avuto, ognuno a proprio modo, dell’incredibile.
La chiamata ad Agrigento si è trasformata ben presto in un paradosso tutto italiano, di cui lui stesso ha fatto la cronologia in un post sfogo su facebook:
“Prima telefonata – ore 8.00 – URP: non risponde nessuno
Seconda telefonata –  08.10 – URP: non risponde nessuno
Terza telefonata – Centralino: “Chiami l’URP che è aperto”
Quarta telefonata – URP: non risponde nessuno
Quinta telefonata – ore 9.00 – Direzione Sanitaria: non risponde nessuno
Sesta telefonata – Posto di polizia: non risponde nessuno
Settima telefonata – Centralino: Provi a richiamare l’URP alle 11.00
Ottava telefonata – ore 11.10 – URP: non risponde nessuno
Nona telefonata – ore 11.30 – URP: non risponde nessuno
Decima telefonata – Centralino: Provi a chiamare dopo le 12.00”
Al CUP di Palermo la situazione è ancora più assurda. Il servizio di prenotazione telefonica è sospeso da più di un anno, ma il numero verde è ancora attivo. Quindi si riesce a prendere la linea ma non ti risponderà mai nessuno.
A Caltanissetta il primo posto disponibile è per il marzo 2016.
Di fronte a tale situazione verrebbe di rivolgersi a centri privati, della serie “paghi e passii”.
Del Moro, invece, rivendicando il suo diritto a cure gratuite per gli indigenti, stamattina si è presentato, accompagnato da un amico, al Pronto Soccorso di Caltanissetta dove gli operatori, vista la gravita della sua gamba gonfia, lo hanno sottoposto d’urgenza a un’ecodopplergrafia, scongiurando, per fortuna, il rischio di un’embolia.
Morale?
Del Moro ha avuto la pazienza di chiamare e richiamare per una prenotazione, la tenacia di non rinunciare al diritto a cura sanitarie in strutture pubbliche, e l’inventiva di “raggirare” l’inefficienza dei CUP presentandosi al Pronto Soccorso.
La sua morale?
“I medici vanno bene. È la burocrazia che va male.”