“Addio latte fresco, benvenuto latte in polvere” – Il nuovo diktat dell’UE

Il 28 Giugno la Commissione europea ha richiamato l’attenzione dell’Italia su una legge che vieta l’uso di latte in polvere per la produzione di formaggi. L’UE ha chiesto alla penisola di adeguarsi alla normativa degli altri Paesi, ovvero di consentire la produzione di formaggi senza latte fresco.

Questa notizia ha suscitato subito sconcerto tra gli agricoltori. Per il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo  <<Sono le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari». In Italia esistono oltre 400 tipi di formaggi frutto di una straordinaria diversità: di climi, di paesaggi, di pascoli, di razze animali, di tecniche, di saperi. Sono questi 400 formaggi, dalle tome di montagna alle paste filate del sud che dovrebbero poter «circolare liberamente» in Europa, per restituire valore ai loro luoghi di origine. Non dimentichiamo che mozzarelle o tome preparate con ingredienti in polvere non solo rischiano di perdere il loro sapore, ma sono anche un’offesa alla storia di un Paese. E di conseguenza ai suoi consumatori.

La legge nazionale che permetterebbe di mantenere l’autenticità dei nostri prodotti è la legge n.138 dell’11 Aprile 1974 e dice che <<E’ vietato l’uso di latte liquido destinato al consumo alimentare ottenuto, anche parzialmente, con latte in polvere o con altri latti conservati con qualunque trattamento chimico o comunque concentrati>> E’ sottinteso che questa sia una legge nazionale di cui andare fieri, perché ha consentito nel tempo di tutelare e promuovere prodotti unici di altissima qualità: di quel made in Italy di cui tanto ci vantiamo.

In realtà la questione non impedisce nell’immediato la produzione di formaggio prodotto da latte fresco perché esistono dei meccanismi che non rendono automatica la decisione della Commissione, e in generale ci vorranno diversi mesi (o anni) affinché si arrivi a una decisione definitiva. 

Come anticipato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, poi, un’eventuale modifica della legge non interesserebbe i formaggi a Denominazione di Origine Protetta (DOP), i più pregiati e caratteristici del mercato italiano. Ma in ogni caso come il Ministro chiarisce in un tweet: “Su formaggi e latte in polvere no a diktat EU. Noi continuiamo a difendere la qualità italiana”

Secondo il Corriere della Sera, il governo italiano si incontrerà il 24 luglio con alcuni rappresentanti della Commissione per discutere del problema.