CASTELTERMINI – Protagonista indiscussa è stata la musica nell’ultimo incontro del corso “Stili di scrittura” che, a Casteltermini, in seno alle attività dell’Apq, riscuote sempre più successo fra i ragazzi. Ospiti dell’incontro sono due giovani musicisti locali, che sorridono del titolo loro attribuito in qualità di ospiti, ovvero quello di esperti di musica e raccontano con semplicità ed ironia le loro esperienze e vicissitudini in un mondo dove emergere è difficile, ma sognare necessario. Michelangelo Firrera, per tutti Miky, e Carmelo Insalaco, seppur giovanissimi, da tanti anni suonano in varie band ottenendo anche notevoli successi; vengono attrezzati di pc, casse e delle loro migliori, inseparabili, amiche: le chitarre. Dopo una breve introduzione sulla storia della musica, forma d’arte per eccellenza, nata con l’uomo che, ci spiega Miky, sin dagli albori del suo esistere ha sentito la necessità di riprodurre il suono, essa è, prima di tutto, ciò che il senso stesso di questo laboratorio vuol rappresentare: “la musica è un’arte, e dove c’è arte c’è aggregazione” dice Carmelo, sintetizzando l’essenza stessa di un laboratorio che mira all’integrazione fra i giovani e alla loro apertura verso mondi diversi da quelli noti; un laboratorio che vuole ispirare ed instillare nei ragazzi la convinzione che tutto si può, purché si voglia veramente. E nel sorriso scanzonato di Miky, che confessa quasi timidamente che non potrebbe mai rinunciare a suonare perché “quando suono trovo la mia dimensione, sono me stesso; è l’unico momento nel quale sono davvero io, perché è quella la mia realtà, non ciò che vivo fuori. La musica è il mio mondo reale” i ragazzi vivono i mondi di Hendrix e Jerry Lee Lewis, di Vasco e della Pausini, dei Metallica e di Ligabue, in un misto di critiche e lodi, atte a mettere a nudo la loro anima ed i loro pensieri. Ed in ciò, maestri, si svelano i nostri ospiti che, pur non avendo voluto fare altro che accennare qualche nota durante il loro intervento, atta principalmente a spiegare le loto tesi e reinventare l’origine di un pezzo musicale, dismessi i loro panni di esperti, chitarre alla mano, accontentano i ragazzi e le loro richieste, riunendoli in cerchio a cantare tutti insieme. Insieme, come Musica vuole; insieme, al di là delle opinioni divergenti e dei gusti criticati o condivisi; insieme, come solo le note sanno fare.