CAMMARATA – Si è svolta il 6 settembre c.a, l’assemblea pubblica promossa dal comitato spontaneo intercomunale per l’energia e l’approvvigionamento idrico, presso l’aula consiliare del Comune di Cammarata, che ha visto la partecipazione di molti cittadini di San Giovanni Gemini e Cammarata, ma l’assenza di coloro i quali sono deputati, Sindaci, assessori e consiglieri comunali delle due municipalità, a dare delle risposte alle domande che imprenditori agricoli e comuni cittadini avrebbero voluto loro porre.
La rabbia e la costernazione degli operatori agricoli che sono, non dimentichiamolo (non lo devono dimenticare i politici sordi alle aspettative) il vero traino dell’economia delle due comunità.
L’acqua è vita. L’acqua, come la vita, non può essere barattata in nessuna forma di vile venalità o potere. Siamo convinti, lo siamo già da qualche decennio, che l’unione è l’arma buona e giusta per una vivibilità e convivialità tra due comunità. Definire cugini le due Comunità e ingeneroso sotto l’aspetto umano e morale, perché siamo fratelli per natura. Le comunità possono, anzi devono, essere comunità lungimiranti sia sotto l’aspetto politico-amministrativo che sotto l’aspetto energetico.
Questo è il futuro delle due Collettività di Cammarata e San Giovanni Gemini. Fare comunità significa non solo programmare insieme il futuro, ma soprattutto interagire, elaborare, proporre, condizionare ed infine convincere dei buoni propositi finalizzati al bene comune, attraverso la forza dell’unione, gli organismi decisionali ad ogni livello Istituzionale.
Creare una comunità energetica ed una comunità idrica è l’elemento fondamentale di questa ipotesi di unione. Oggi ci troviamo di fronte alla sfida di riequilibrare lo sviluppo del settore energetico e la gestione delle risorse idriche e un nuovo rapporto con i territori.
La relazione tra produzione energetica e territorio è cambiata: si vogliono occupare terreni agricoli fruttiferi per inserirli nel mercato delle politiche di transizione energetica, che pongono nuove priorità, come la sostenibilità ambientale e il coinvolgimento delle comunità locali. Non vi è, già da decenni, alcun controllo politico capace di mediare il rapporto tra il bisogno di energia (multinazionali) e comunità locali.
Questa mancanza di mediazione politica unitamente all’innovazione tecnologica alla globalizzazione finanziaria sta provocando, anche nei nostri territori, una progressiva de territorializzazione.
Vogliamo Creare una comunità energetica ed idrica, tra i Comuni di San Giovanni Gemini e Cammarata per un vero e proprio ecosistema efficiente e sostenibile. L’unione fa la convenienza. E’ un’idea fortemente innovativa perché, vuole applicare il meccanismo delle comunità energetiche al settore agricolo e all’intera comunità. Evitando assolutamente di occupare terreni agricoli in qualsiasi modo, bensì promuovendo il biogas e le biomasse.
Diamo vita alla comunità energetica ed idrica aperta alle piccole e medie imprese del comparto agricolo vero traino dell’economia dei Comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini.
Uniamo le forze per dotarci di impianti per la produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili e approvvigionamento idrico.
Volevamo parlare di queste tematiche, ma anche di come uscire dalla morsa contrattuale della società a partecipazione pubblica, che gestisce l’approvvigionamento idrico a San Giovanni Gemini, attraverso lo studio delle clausole contrattuali.
Avviare un filone di ricerca per interpretare questa complessità e profilare un nuovo e diverso rapporto sostenibile e generativo con gli operatori economici (agro-zootecnia) facendo leva sulla sensibilità dei politici locali (assenti) responsabili sociali ed ambientali delle due comunità montane. Per ridurre le esternalità negative e valorizzando il ruolo del territorio.
Volevamo condividere queste riflessioni e provare a dargli sostanza attraverso un percorso di riflessione comune. Non ci siamo riusciti per l’indifferenza degli amministratori delle due comunità. Premesso che sono riusciti a calpestare un referendum popolare che ha scelto l’acqua pubblica e i politici locali non l’hanno neanche minimamente valutato, ma non ci arrendiamo ci proveremo di nuovo molto presto.
COMUNICATO