Villalba, il carcere abbandonato su LA7

VILLALBA. L’attenzione pubblica nazionale torna a puntare i riflettori sul carcere abbandonato di Villalba. Dopo Striscia La Notizia, che diverse volte è tornata a parlare della situazione di totale abbandono e degrado dell’ex casa circondariale, stavolta è il programma di LA7 L’aria che tira ad occuparsene. Il servizio, andato in onda nella puntata del 16 ottobre, è stato realizzato dal giornalista Antonio Condorelli che nel titolo ha racchiuso tutta la criticità dello stato di cose, Il carcere fantasma. Una struttura che sulla carta non esiste, essendo stato affidato al Comune dopo la chiusura, non risulta nell’elenco delle case circondariali italiane.
Negli anni non sono mancati gli appelli per riaprirlo e riattivarne le funzioni; puntualmente escluso da qualsiasi progetto di riconversione il carcere di Villalba è diventato uno scandaloso esempio di spreco visto il problema del sovraffollamento delle prigioni. Con i dovuti accorgimenti e lavori di ripristinamento, che di sicuro comporterebbero una spesa minore rispetto alla costruzione di nuovi stabili, potrebbe dare una scossa all’economia locale creando nuove opportunità di lavoro. Anche il personale tecnico del Ministero di Grazia e Giustizia durante una perizia ha verificato e confermato la possibilità di far rientrare nei parametri di efficienza stabiliti dalla legge il carcere di Villalba.
La struttura, costata circa 8 miliardi e composta da 32 celle a due posti, servizi igienici e docce annesse, cucina, lavanderia, mensa, spazi verdi per i detenuti, uffici ed alloggi per il personale, è rimasta in funzione dal 1985 al 1990 ospitando circa 70 detenuti. Dopo l’istanza di chiusura stabilita dal Ministero, il carcere è diventato di pertinenza del Comune che tuttavia, data la sua tipologia esclusiva, non è riuscita a trovare soluzioni per renderla utilizzabile.
I cancelli sono stati solo temporaneamente riaperti nel maggio del 2011 per alcune riprese del film Pregate fratelli del regista Salvatore Bonaffini realizzate al suo interno.
Un fugace momento di ribalta della durata di qualche ciak che, una volta spente le luci del set, ha nuovamente fatto calare il sipario su una situazione che, data la sordità degli organi competenti, sembra destinata a rimanere immutata nel tempo.

Per vedere il servizio video collegarsi al sito www.la7.it/lariachetira

Flavia Fruscione