CAMMARATA – “Con grande amarezza il 13 marzo 2017, dopo quasi due anni di collaborazione in seno all’organo esecutivo del Comune di Cammarata, vengo a scoprire che il Sindaco Dr. Vincenzo Giambrone non ripone più la sua fiducia nella mia persona e quindi nel mio operato come amministratore locale”. Maria Ausilia Coniglio interviene sul dibattito politico scaturito in seguito alla decisione assunta dal primo cittadino di Cammarata di revocare la sua delega di assessore comunale. Un’azione che l’ex assessore alle Politiche Giovanili, Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Spettacolo definisce “politicamente scorretta”.

“Con indignazione – chiarisce – prendo atto addirittura della revoca dell’incarico, affidatomi nel giugno 2015, senza avere mai avuto l’opportunità politica di valutare la presentazione di eventuali dimissioni, forma giuridica maggiormente appropriata e da me eventualmente condivisa.

Le deleghe di mia competenza, ovvero, politiche giovanili, pubblica istruzione, cultura, turismo, sport e spettacolo rappresentano ambiti strategici fondamentali per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio. Dunque, nel dibattito politico a cui prendevo parte attiva, mi sono esposta, talvolta anche energicamente, per agevolare e cercare di realizzare iniziative che portassero ad un maggiore investimento finanziario in tali settori.

Tuttavia, dal confronto con il Sindaco e gli altri componenti della Giunta emergeva, a mio avviso, un’iniqua ripartizione delle già scarse risorse economiche dell’Ente tra i vari ambiti di intervento amministrativo, che andava frequentemente a penalizzare le mie proposte.

Purtroppo, in varie circostanze sono stata costretta a lamentarmi su ingiustificate riserve e censure che venivano perpetrate riguardo al contenuto delle mie deleghe e che hanno reso, in linea di massima, arduo e difficile il mio operato. Nonostante ciò, ho lavorato dignitosamente e con professionalità. Ho svolto il mio mandato con grande senso di responsabilità, trasparenza, apertura ed equilibrio. Sono una persona onesta e leale. Sento di avere la coscienza a posto. Ritengo di essere stata vittima – conclude – di un comportamento che può definirsi semplicemente  “politicamente scorretto”.