Direttore d’orchestra a 23 anni: Paolo Padalino si racconta

SAN BIAGIO PLATANI – È giovanissimo Paolo Padalino, appena 23 anni, ma il suo talento lo sta già portando lontano, sempre in viaggio tra un concerto e l’altro. Il Maestro originario di San Biagio Platani ha già iniziato la sua carriera di direttore dirigendo diverse orchestre sia in Italia che all’estero. Dopo la laurea al Conservatorio di Rovigo e la specializzazione in Musicoterapia all’Università di Bruxelles si è specializzato e perfezionato brillantemente in direzione d’orchestra. Adesso lo attende una nuova stagione concertistica che lo vedrà impegnato nel prossimo inverno a Belfast e a Mosca. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo un po’ meglio.

Qual è il retroscena del lavoro di un direttore d’orchestra? 

E’ un tipo di lavoro che richiede molta sensibilità, non è possibile contare il tempo e lo studio che vi si dedica a casa (attraverso lo studio della partitura al pianoforte), quantificarlo in giorni, mesi o anni di lavoro. Nel caso dello studio di un opera è importante studiare anche il libretto per entrare nel periodo. E’ anche attraverso le parole del libretto che si crea la musica. In questo modo il direttore è in grado di trasmettere ai musicisti la giusta sensibilità nell’esecuzione melodica.

Quando hai capito che quello che volevi fare “da grande” era diventare un direttore d’orchestra?

Ricordo fin da piccolo di essere stato attratto dalla figura del direttore d’orchestra, in particolare ero rimasto colpito guardando numerosi video e ascoltando numerose registrazioni dalle direzioni di Herbert Von Karajan, Leonard Bernstein e come direttori contemporanei Riccardo Muti e Myung-Whun Chung.

Ci racconteresti qualcosa in più sugli anni della tua formazione?

Ho iniziato a studiare musica all’età di 7 anni, iniziando con lo studio del pianoforte e dell’organo. Successivamente ho iniziato a studiare fisarmonica e all’età di 10 anni trombone, laureandomi nel 2014 sotto la guida del M° Giuseppe Mendola (Primo Trombone del Teatro La Fenice di Venezia). Nello stesso anno ho conseguito la specializzazione in musicoterapia e dopo la specializzazione in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra. Mi sono perfezionato con insegnanti di spicco quali: Massimo Longhi (Prima Tromba dell’Arena di Verona) Antonio Sicoli (Teatro dell’Opera di Roma), Vincenzo Paratore (Primo Trombone del Teatro Bellini di Catania), Andrea Bandini (Primo Trombone dell’Orchestra della Suisse Romande), Gianluca Scipioni (Primo Trombone del Teatro Regio di Torino). Per la direzione d’orchestra con direttori di fama internazionale quali: Myung-Whun Chung, Yochi Sugiyama, Damiana Natali.

Quali sono le opere che più ami? Ma soprattutto qual è il repertorio che più preferisci o hai preferito interpretare nel corso della tua giovane carriera di direttore?

Apprezzo moltissimo le opere di Puccini in particolare la Turandot, mentre tra le opere di Verdi l’Aida e il Nabucco. Per quanto riguarda il repertorio mi dedico sia a quello operistico che sinfonico. Ultimamente mi sto dedicando al repertorio sinfonico dirigendo sinfonie come ad esempio la Sinfonia N1 di Beethoven.

Che tipo di musica ti piace ascoltare?

Oltre alla musica classica mi piace ascoltare il jazz e la musica leggera.

Quali possono essere le opportunità per i giovani direttori e quali le principali difficoltà?

Una delle difficoltà maggiori riguarda proprio l’età, rispetto a molti orchestrali e cantanti sono tendenzialmente più giovane. Le opportunità per un giovane direttore, quindi, all’inizio sono poche e in alcuni casi i musicisti in orchestra possono mettere a dura prova un direttore alle prime armi. Allo stesso tempo però fai esperienza mettendoti in gioco con professori d’orchestra che hanno anni e anni di lavoro in orchestra e possono darti tanti consigli per il futuro. In questi anni di impegno e studio, la mia famiglia mi è stata sempre vicina e per questo la ringrazio, ma anche alcuni insegnanti con i quali ho avuto modo di studiare, hanno creduto in me e sono riusciti a trasmettermi la determinazione necessaria per andare avanti.

Ci anticipi qualcosa sui tuoi progetti futuri?

Tra i prossimi impegni sicuramente spiccano la direzione della Sinfonia n. 1 di Beethoven a Belfast e della Cavalleria Rusticana a Mosca. A Belfast dirigerò l’Irish Symphony, mentre a Mosca la Russian Opera Orchestra.