

PALAZZO ADRIANO – In una sala gremita di ragazzi e adolescenti, si è svolto ieri pomeriggio il convegno “C’era una volta la mafia…o c’è ancora?”, un’iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione ai temi della legalità, della cultura dell’antimafia e a conoscere le strategie di lotta alla criminalità, organizzata dalla Consulta Giovanile di Palazzo Adriano. Un momento di discussione, moderato dal Presidente della Consulta Francesco Marino, sul tema della legalità e sull’importanza dei piccoli gesti quotidiani capaci di apportare quel cambiamento positivo di cui la società ha bisogno.
Piccole ma importanti azioni sono quelle portate avanti dall’Associazione Human Rights Youth Organization, presente ieri a Palazzo e rappresentata dal suo Presidente Marco Farina. L’associazione promuovere lo sviluppo di varie iniziative culturali, tutte volte ad una migliore e più capillare promozione dei diritti civili in Italia e nel mondo; attiva a livello locale ed internazionale, organizza, sviluppa e porta a compimento attività di sensibilizzazione e di sviluppo, progetti nell’ambito dei diritti umani, dell’educazione alla mondialità, della diffusione della cultura della legalità, della promozione alla partecipazione sociale attiva e allo sviluppo locale. Il legame nato tra l’associazione HRYO di Palermo e la Consulta Giovanile di Palazzo Adriano è consolidato e quello di ieri è stato un ulteriore momento di scambio di buone pratiche.
Altra interessante testimonianza è stata quella di Marilena Comaianni, che ha rappresentato il CIDMA di Corleone, Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e del Movimento Antimafia che custodisce i documenti del Maxi – processo. Marilena è una delle guide del CIDMA e ieri ha raccontato ai presenti come il suo lavoro a volte consista nel decostruire gli innumerevoli pregiudizi che alcuni visitatori hanno prima di mettere piede all’interno del centro: lì si snoda un percorso che offre ai visitatori la possibilità di capire cosa è stata realmente la Mafia per questo paese e per la Sicilia. Ma sono le storie personali quelle che arrivano dritte al cuore, per questo Marilena ha raccontato quella del bisnonno, vittima di mafia come tantissimi corleonesi onesti, ucciso per mano di Luciano Leggio.
Ad alleggerire i diversi interventi sono stati alcuni inframezzi multimediali e musicali: sono stati proiettati alcuni piccoli documentari che introducevano le storie e le realtà di provenienza degli intervenuti e dei video-clip musicali che avessero come tema proprio quello della legalità e della lotta alla mafia. Oltre al brano “Zio Pino” dei Malarazza 100% Terrone, dedicato alla figura di Pino Puglisi, prete assassinato dalla mafia nel quartiere di Brancaccio, sono state proiettate due clip del gruppo prizzese “No Name”: “Marcia Guerriero” e “Anestesia Umana” – quest’ultimo brano si è classificato tra i primi 10 migliori durante le selezioni di Sanremo Giovani e farà parte della compilation proposta da Sanremo in uscita nei prossimi giorni. Alla proiezione dei video clip è seguito un piccolo intervento del cantante e chitarrista dei “No Name”, Salvatore Pecoraro, che ha spiegato il significato dei suoi pezzi e le immagini scelte per il videoclip.