Sutera: approvati in Consiglio tutti i punti all’ordine del giorno e risposta del Sindaco alla minoranza

SUTERA-Si è tenuto ieri pomeriggio 29 settembre alle ore 18:00 il Consiglio Comunale in seduta ordinaria di Sutera nel corso del quale sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui quelli di vitale importanza per l’attività amministrativa locale riguardante la determinazione delle tariffe TARI per il 2014, delle aliquote e delle detrazioni dell’imposta municipale propria (IMU), il tributo per i servizi indivisibili (TASI) per il 2014, nonché l’approvazione dello schema di bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2014, del bilancio pluriennale 2014-2016 e della relazione previsionale e programmatica. Durante l’assemblea inoltre il primo cittadino suterese, il dott. Giuseppe Grizzanti, ha risposto all’interrogazione di carattere urgente a risposta scritta fatta inserire tra i punti da affrontare nel corso del Consiglio da parte della minoranza e avente come oggetto “accadimenti del 22/08/2014, progetto SPRAR”.

Il Sindaco di Sutera ha così esordito nella sua replica: ” Poiché l’interrogazione presentata da tre consiglieri di minoranza è distinta in due parti separate, anche la risposta è stata da me strutturata in due parti. Per quanto riguarda la prima parte della interrogazione, ovvero sugli  ‘accadimenti del 22/08/2014’, che ha una impostazione prettamente di tipo tecnico-giuridico, che sa più di interrogatorio che di interrogazione, rispondo solamente per dovere istituzionale in quanto sono convinto che una interrogazione di questo tipo non meriterebbe alcuna risposta poiché è chiaramente strumentale, demagogica e palesemente capziosa, dettata non certo da ‘ragioni di trasparenza e di interesse pubblico’ come scritto, ma da altre motivazioni, che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico, ma che, a mio parere sono prettamente ideologiche. Mi chiedo se i firmatari dell’interrogazione hanno una conoscenza diretta di quanto sostenuto nella interpellanza al sindaco, stante che fanno riferimento a fatti prettamente privati, avvenuti in casa privata, oppure se la cosa è stata loro riferita, poiché quanto affermato dagli stessi non corrisponde al vero. Per entrare nello specifico e fare chiarezza su quanto richiesto, posso dire semplicemente che il 22/8 in Via Chiesa presso una abitazione privata in affitto da parte dell’Associazione ‘I Girasoli’ un giovane beneficiario dello SPRAR ha accusato un malore che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza del 118, chiamata telefonicamente via cellulare dal sig. Claudio Lombardo responsabile operativo del progetto. Ambulanza che tra l’altro arrivava con un consistente ritardo rispetto alla chiamata, senza il medico. Non risulta a vero quanto sostenuto dagli interroganti circa la presenza in loco dei carabinieri, nessun carabiniere, da quanto mi risulta, era presente in quella circostanza; per quanto riguarda i vigili urbani, gli stessi sono arrivati sul posto quando l’ambulanza, imbarcato il malato si allontanava alla volta dell’Ospedale di Mussomeli, era presente un medico locale che probabilmente avrà disposto il ricovero o il trasporto del malato al pronto soccorso. Ciò dimostra che gli interroganti sono stati male informati, mentre è evidente la capziosità della interrogazione. Poiché non è pervenuta alcuna denuncia presso il comando dei vigili urbani, considerato che i carabinieri non erano presenti e che posso supporre non abbiano ricevuto neppure loro denuncia, tenuto conto che il medico intervenuto è obbligato al segreto professionale, stante che si tratta di fatti  avvenuti presso una abitazione privata, non capisco quale risposta si possa dare ad una interrogazione che non si capisce bene quale finalità la stessa possa avere. Mi chiedo comunque quale possa essere la fonte delle informazioni che hanno creato le preoccupazioni espresse dalla minoranza e ‘le ragioni di trasparenza e di interesse pubblico’ su fatti prettamente privati. Escluse le forze dell’ordine che non erano presenti, escluso il sanitario legato per deontologia e per legge all’obbligo della segretezza, non posso certamente pensare che gli operatori del 118 legati anch’essi, in quanto dipendenti pubblici e operatori in un settore delicato come quello sanitario, in cui vengono a conoscenza di dati sensibili, possano raccontare a questo o a quello fatti appresi durante i loro interventi. Probabilmente i consiglieri interroganti sono stati ispirati dal Web, dato che la notizia è stata prontamente pubblicata da un informatissimo ‘cibernauta suterese’, che ha subito ipotizzato quale potesse essere la causa del malessere del malcapitato ragazzo e mi meraviglio che non abbia anche suggerito la terapia, o forse lo ha pure fatto. Non voglio comunque pensare che la fonte possa essere ricercata in due solerti cittadini, giunti sul posto quasi contemporaneamente all’ambulanza, persone che viene assai difficile comprendere la presenza in loco stante che non abitano nelle vicinanze e che nulla hanno a che fare con il progetto SPRAR, una presenza davvero fortuita!!! Ribadisco, anche a costo di risultare ripetitivo, che l’ambulanza del 118 era stata chiamata dal Sig. Claudio Lombardo responsabile operativo del progetto per richiedenti asilo e rifugiati e che lo stessa ha lasciato, all’atto della chiamata il proprio numero di cellulare. Andiamo adesso alla seconda parte della interrogazione, nella quale si chiede la valutazione sulla gestione del progetto da parte dell’Associazione I Girasoli. Per ciò che riguarda il primo punto -Misure preventive- la cosa fa parecchio ridere. Mi chiedo a quali misure si fa riferimento. In Italia il sistema scolastico è basato sul principio della multiculturalità, della accoglienza e sulla valorizzazione delle diversità. Far conoscere le ragioni per le quali queste persone lasciano il loro paese è cosa utile, infatti ciò è stato fatto dall’Amministrazione e dall’Associazione ‘I Girasoli’  con l’iniziativa del 20 giugno con la mostra sull’asilo e sull’accoglienza (se qualcuno degli interroganti l’ha vista), ma si ribadisce che l’equazione ignoranza = discriminazione è difficilmente contestabile. Ma è sui banchi di scuola, nelle agenzie educative, sui media, sui social network che si costituisce una barriera ai fenomeni di discriminazione e non certo con ‘l’adozione  di misure preventive’ che non si riesce a comprendere quali siano. – Livello di integrazione, secondo punto-Anche qui viene da ridere. Quale è l’unità di misura? Quali sono gli indicatori di livello?L’integrazione è un processo culturale, la crescita culturale di una società, di una collettività si può misurare, certamente, ma i tempi per verificare l’effettiva evoluzione sono ben più lunghi di un arco di tempo di sei mesi. Necessita una ricerca che ne fissi il prima ( ovvero come si comportava la collettività prima di un dato fenomeno), il durante ( cosa succede mentre il fenomeno accade) e un dopo ( cosa resta alla fine del fenomeno). Si tratta, come è evidente, di ricerca sociologica che misura i fenomeni in archi temporali molto più ampi. Quì, in questo momento, si possono solo enunciare le svariate iniziative messe in campo dall’amministrazione e dalla società civile suterese ( e non solo dalla associazione  I Girasoli, ma anche dalla Soter, dalla Kamicos, dalla banda, da gruppi di semplici cittadini) per favorire un processo di reciproca conoscenza e di scambio. Le ‘adozioni’ da parte di comuni cittadini, la giornata del 20 giugno, la giornata dell’ 8 agosto sono solo gli aspetti più visibili di un lavoro quotidiano messo in campo dagli operatori del progetto per vincere le perplessità manifestate da qualcuno, perplessità che peraltro sono state scarsissime. Non mi si dica, piuttosto, che l’indicatore di ‘integrazione’ è dato dalla volontà che alcuni dei beneficiari hanno manifestato di trasferirsi altrove. Nessuno di loro si lamenta della accoglienza, delle relazioni costruite a Sutera. Esprimono semmai preoccupazione per il loro futuro e piena consapevolezza che a Sutera, come in Sicilia, è ormai complicato radicare e definire concluso un progetto migratorio. Come dargli torto? Quanti nostri figli vanno via proprio per l’incertezza della prospettiva? Ma una cosa è l’ansia di chi è preoccupato di garantire per se e la sua famiglia una prospettiva certa e altra cosa è il riconoscere che si è stati accolti bene, che si viene trattati in maniera civile e che non ci si sente emarginati o discriminati. Andiamo ai punti successivi: -Livello di diligenza / operatori / personale addetto- questa Amministrazione non ha, fino a questo momento, nulla da rimproverare alla associazione che gestisce il progetto di accoglienza, sia sotto il profilo amministrativo che operativo. Conoscevamo già l’associazione ‘I Girasoli’.  Il credito e il riconoscimento di cui godono all’interno del sistema dello SPRAR, la capacità progettuale dimostrata dal gran numero di progetti finanziati dalle istituzioni italiane ed europee, la stessa guida che lo stato italiano distribuisce ai minori stranieri non accompagnati (MSNA)  appena approdati in Italia, è stata realizzata dalla associazione, testimoniano il valore assoluto e la professionalità del nostro partner. Anche nella selezione del personale da utilizzare, l’associazione ha adottato criteri di assoluta trasparenza con un avviso pubblico per la selezione dei vari operatori. Così come va sottolineata la priorità data a operatori residenti nel territorio, segnale di un atteggiamento che guarda all’insieme delle questioni che vanno dal garantire una condizione di benessere degli ospiti ai bisogni del territorio. Gli operatori hanno ricevuto una costante supervisione della equipe ( esterna al progetto) della associazione e interessati a percorsi di formazione e aggiornamento promossi sia dai Girasoli che da soggetti esterni ( il prossimo, per citarne uno verterà sulle emergenze sanitarie promosso dalla Prefettura di Caltanissetta e organizzato da Medici Senza Frontiere). -Assistenza / conoscenza-Nei lunghi anni di esperienza finora maturata l’associazione ha standardizzato procedure efficaci per la presa in carico di ogni singolo beneficiario. Procedure che peraltro sono codificate dal Manuale Operativo predisposto dal Servizio Centrale dello SPRAR. Procedure che pur se standardizzate tengono avviamente conto delle singole specificità, dei diversi percorsi e bisogni che ogni ospite del progetto esprime. Tutte le procedure, i servizi offerti, la qualità stessa delle prestazioni sono costantemente monitorate dal Servizio Centrale, sia con visite in loco che attraverso la banca dati del sistema che viene quotidianamente aggiornata. Tutti i beneficiari/ ospiti del progetto sono stati iscritti al sistema sanitario. Hanno tutti  il medico di famiglia. Quelli in possesso dei requisiti (completamento dell’iter per il riconoscimento della protezione), sono stati iscritti all’anagrafe comunale. Adesso colgo l’occasione per fare il punto sul progetto e fare il rendiconto in termini numerici sulla situazione ad oggi: Questi sono i numeri :

Accolti  (ad oggi ) : 21 persone (5 minori);

Presenti ad oggi : 19 persone (5 minori);

In entrata :3 nuclei familiari di cui  10 persone ( 3 minori + 1);

In ricongiungimento:7 persone ( 5 minori);

Usciti: 2 persone;

In uscita per fine progetto: 5 persone (+ 1 minore);

Operatori assunti:  6+2 la prossima settimana con contratto UNEBA (unione nazionale istituzioni ed iniziative di assistenza sociale);

Operatori a prestazione: 2;

Case in affitto: 6 ad oggi + 2 in trattativa;

Tirocini avviati :1 in essere 2 entro ottobre;

Minori avviati a scuola: 4;

Corso di italiano per alfabetizzazione:già avviato.

In conclusione di questa mia risposta all’interrogazione, vorrei che tutti i consiglieri comunali riflettessero sui dati pubblicati dal sito Fortress Europe, che è un sito che analizza e conteggia i morti tra i migranti, i dati pubblicati dicono che: dall’inizio di quest’anno sono sbarcate in Italia circa 100.000 persone dal Nordafrica, ma più di 2.000 sono quelle scompare, secondo lo stesso sito più di 20.200 persone sono decedute dal 1988 nel Mediterraneo, il mare che chiamiamo Mare Nostrum.”

Lucia Alongi