A Lercara Friddi la premiazione del concorso “Le Città Invisibili…visioni possibili”

LERCARA FRIDDI – «C’era un cantautore genovese che cantava “Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo” – ha esordito Fabrizio Cacciatore, uno dei coordinatori del progetto “Le Città Invisibili…visioni possibili”, durante la manifestazione di chiusura del concorso. Magari non siamo qui per cambiare il mondo però pensiamo di aver almeno gettato un piccolo seme dando vita a un progetto in cui ognuno di noi ha aggiunto una tessera per costruire questo puzzle finale».

Forse, quello gettato, è stato più di un seme: un’iniziativa nata da due chiacchiere tra amici sul perché i ragazzi non si esprimessero in merito alla propria città, si è trasformata in qualcosa di più complesso che ha coinvolto sempre più scuole e ragazzi.

«Il primo obiettivo del concorso era riempire questa sala di giovani ed è stato assolutamente raggiunto» – racconta Silvia Mele, ideatrice dell’iniziativa. Come darle torto, in occasione della giornata conclusiva del concorso di idee “Le Città Invisibili…visioni possibili”, la sala della Biblioteca G. Mavaro di Lercara Friddi era gremita di under 18. Tutti presenti gli studenti degli istituti scolastici di Lercara Friddi, Vicari e Prizzi, ansiosi di conoscere i nomi dei vincitori.

Il progetto durato circa 4 mesi, durante i quali si sono susseguiti workshop e seminari, ha permesso l’incontro tra ragazzi e rappresentanti delle istituzioni locali. Gli studenti delle scuole coinvolte hanno utilizzato la propria visionarietà per provare ad immaginare un modo nuovo di vivere gli spazi delle proprie città. Più di 80 gli studenti coinvolti, circa 50 gli elaborati presentati in forma di video, composizioni, elaborati tecnici o artistici.

Ognuno dei tre Comuni coinvolti ha messo in palio per gli studenti più visionari una borsa di studio di 300€; una commissione composta dall’Ass. Comparetto, dalla Prof.ssa Barracato, dall’Ass. La Rosa, dall’Ass. Geraci, dal Prof. Cannariato e dall’Architetto Moscato, ha valutato gli elaborati presentati: «Valutare è stato difficile però si creata simbiosi all’interno della Commissione che, all’unanimità, ha scelto gli elaborati vincitori», ha spiegato l’Ass. all’Istruzione, Pari Opportunità e Beni Culturali per il Comune di Prizzi, Antonella Comparetto.

Un lavoro di squadra, insomma. «È stata un’esperienza bellissima, insieme all’Arch. Moscato ho giudicato gli elaborati tecnici. Abbiamo visto, oltre l’impegno, delle idee originali che potrebbero essere realizzate», ha raccontato Claudia Geraci, l’Ass. del Comune di Vicari.

A rappresentare tutte le sedi dell’I.I.S.S di Lercara Friddi c’era la Preside Giuseppa Milazzo, una delle prime sostenitrici dell’iniziativa; presenti anche il Sindaco di Vicari, Gaetano Calato, l’Ass. alle Politiche Giovanili del comune di Prizzi, Annalia Leone e l’Ass. alla Cultura del comune di Lercara, Franco La Rosa.

Vari i temi affrontati dai partecipanti: «se alcuni di loro si sono soffermati sul quotidiano, sulle cose più semplici che mancano nelle nostre città, ci sono altri ragazzi che, invece, sono andati in profondità distinguendosi per l’originalità della proposta. In mezzo alla massa, ci sono quelli che si soffermano sulle necessità immediate e ci sono altri che invece affrontano il problema su un piano superiore, più universale. La diversità di opinioni mostra non solo la diversità delle sensibilità tra i ragazzi ma anche la differenza tra gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Questo è sintomo di vitalità, di pensiero libero», ha ricordato il Prof. Girolamo Cannariato, in passato docente al liceo di Lercara.

Le Città invisibili di Calvino hanno preso vita nell’immaginazione e nei progetti di tanti studenti. La commissione ha scelto di premiare i ragazzi che hanno compreso che valorizzare un sito archeologico e abbandonato non significa mettere in bella mostra i reperti, ma attivare azioni di sviluppo economico, sociale e culturale che rendano questi luoghi centri propulsori di sviluppo urbano: questa una delle motivazioni per la scelta dei lavori di Giuseppe Miceli, Doriana Cavara, Anita Licata e Andrea Giordano, vincitori della scuola media di Lercara Friddi.

Premiati anche i due gruppi composti dalle studentesse dell’Istituto tecnico di Prizzi: Francesca Cannella, Dominique Lo Bue, Silvia Raimondi, Clarissa Pecoraro, Deborah De Luca e Gargano Anna Maria. Entrambi i premi sono stati assegnati per l’originalità dei temi trattati: integrazione, cittadinanza attiva, legalità, lavoro, sicurezza, importanza delle agenzie educative, cultura, rispetto per la cosa pubblica e importanza delle relazioni interpersonali.

Per l’attenzione al patrimonio edilizio che deve essere recuperato e tutelato, per l’attenta analisi dei bisogni sociali che hanno spinto gli studenti a progettare alcune attività divertenti e costruttive per favorire l’accrescimento delle potenzialità creative, per le proposte originali, proiettate nel futuro che denotano un alto grado di fattibilità, sono stati premiati gli studenti dell’Istituto di Vicari, Rosolino Docimascolo, Martina Ciminello, Carla Geraci e Ruggero Sclafani.

Infine, i premi destinati al Liceo Scientifico di Lercara Friddi sono andati agli studenti Miryam Denise Innati e Raffaele Gennarelli. La composizione di Denise ha colpito la commissione per il confronto tra passato e futuro, l’importanza della memoria come manifesto dell’identità, il recupero della cultura e del dialetto siciliano, l’esortazione al dialogo tra le generazioni, i valori del passato testimoniati attraverso le parole dei nonni e della zia montate in uno splendido racconto. Raffaele Gennarelli ha ricevuto anche il Premio della Critica per la particolare originalità della proposta: la sua opera realizzata con il carboncino ha evidenziato lodevoli capacità creative, anche attraverso il video in cui l’autore racconta il suo viaggio nella città ideale alla ricerca del vero significato della vita, frutto di valori quali il rispetto per la natura, la tutela dei diritti di tutti, valori contrapposti alla logica dell’individualismo. L’autore, attraverso la sua opera, invita tutti a essere esploratori dell’autentico senso della vita, del valore della persona nella sua totalità, come essere che mantiene sempre vivo il desiderio, il sogno, la visione, la capacità di vedere oltre i meccanismi materialistici della società di oggi.

Epifania Lo Presti e Giusi Francaviglia

Nella galleria di seguito le foto di Roberto Ligammari