Immigrati: da Mussomeli a Lampedusa, l’esperienza di due volontari del Cisom

MUSSOMELI-LAMPEDUSA – Quello che agli occhi di molti potrebbe sembrare un “sacrificio”, per chi sceglie il volontariato è qualcosa di più semplice: è un atto d’amore, un servizio all’uomo, soprattutto nei momenti di difficoltà e di disperazione.  Due volontari mussomelesi del Cisom – Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta – hanno trascorso la propria settimana di ferie di metà agosto a Lampedusa, imbarcati sulle motovedette della guardia costiera, per soccorrere alcune centinaia delle ormai migliaia di uomini, donne e bambini che solcano i mari, in condizioni disperate, con la flebile ma sempre viva speranza di un futuro migliore.

lampedusa cisomSi tratta di Vincenzo Profita e Saverio Sciarrino, il primo capo della delegazione nissena del Cisom, il secondo medico dell’ospedale Longo. Profita ha assolto al ruolo di logista-soccorritore blsd, mentre Sciarrino ha svolto l’incarico di responsabile sanitario. A Lampedusa hanno compiuto due missioni in mare e recuperato 301 migranti tra uomini, donne e bambini.

Entrambi parlano con commozione di un’esperienza unica e indimenticabile. “Il 12 agosto – racconta Saverio Sciarrino – abbiamo soccorso 112 extracomunitari tunisini a bordo di un cargo turco a 12 miglia dalla costa. Dopo che la nave è stata affiancata dalle due motovedette della capitaneria, abbiamo prestato l’aiuto ai profughi: per fortuna non c’erano particolari situazioni di gravità, tranne per qualche caso di disidratazione. Ma di certo la missione più impegnativa e indimenticabile è stata quella compiuta la notte tra il 16 e il 17, a 70 miglia da Lampedusa, con il soccorso di 196 eritrei e somali, di cui 12 donne e 9 bambini di poco più di un anno, ammassati su un gozzo genovese di piccola stazza. Dopo l’affiancamento dell’imbarcazione, abbiamo compiuto in alto mare il trasbordo sulle nostre motovedette di 16 extracomunitari in condizioni cliniche precarie: sofferenti per crisi respiratorie, per lesioni o a rischio malaria, mentre gli altri sono saliti a bordo di una nave ammiraglia in direzione Catania. E’ un’esperienza che ti lascia il segno, soprattutto quando hai a che fare con dei bambini. Vedere gli sbarchi in tv e viverli dal vivo è diverso. Non potrò mai dimenticare quel bimbo con le mani insanguinate e che era rimasto per tutto il viaggio aggrappato sulla schiena della mamma”.

“Il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – spiega Enzo Profita – è un ente di diritto melitense con finalità di protezione civile, sociale, sanitario assistenziale, umanitario e di cooperazione strumentale al Sovrano Ordine di Malta e opera in gravi situazioni di calamità”.

Il prossimo appuntamento è una manifestazione forse logisticamente più semplice da presiedere ma non meno importante: il 9 settembre, a Mussomeli, per la quarta edizione della “Giornata dell’ammalato”, manifestazione voluta dall’Ordine di Malta e che si terrà al Santuario diocesano Madonna dei Miracoli. L’evento si inserisce a pieno nelle manifestazioni per la festa patronale mussomelese in onore della Bedda Matri, Maria SS dei Miracoli, in programma dal 31 agosto al 15 settembre.