Poesia: l’esordio di Danila Mistretta, “nervo scoperto” tra i poeti contemporanei

danila-mistrettaMUSSOMELI – È alla sua prima “avventura editoriale”, come si legge nella pubblicazione “Poeti Contemporanei”, vol. 78, edita dalla Casa Editrice Pagine, che accoglie i suoi versi “Cambiare”. Danila Mistretta, ventinovenne mussomelese per parte di padre, è passata dalle pagine virtuali, dove sotto lo pseudonimo di Zarath ha pubblicato diverse opere sul sito Neteditor.it, a quelle cartacee.
“Lo scorso dicembre la rivista “Poeti e Poesia” ha indetto un concorso, intitolato “In Cerca d’autore”. – racconta – Scopo del concorso, oltre alla vincita di piccoli premi in denaro e alla possibilità di poter pubblicare un proprio libro, era quello di scovare nuovi talenti letterari. Ho mandato, semplicemente per gioco, la mia poesia “Cambiare” e mi hanno contattata subito perché ne sono rimasti molto colpiti. Mi hanno proposto di inserire nella collana, oltre alla poesia per il concorso, anche altre 6 mie opere. Per me è stato l’avverarsi di un sogno: le mie poesie, fino a quel momento presenti solo sulla rete o nel mio diario, stavano per essere messe su carta!”
Nata a Palermo, cresciuta per 13 anni in Molise, nel 1997 si è trasferita a Mussomeli, dove ha frequentato il Liceo Classico. Nel 2007 si è laureata in Lingue Moderne per il web all’Università di Palermo e, l’anno dopo, si è trasferita a Milano in cerca di lavoro. Attualmente vive a Settimo Milanese ma, quando può, ritorna nella terra di Manfredi, per riabbracciare la famiglia e i vecchi amici.
Amante dell’arte in genere (realizza anche dipinti con varie tecniche e oggetti di decoupage), l’anno scorso ha partecipato alla “VI Maratona di Racconti” a Settimo Milanese, luogo d’incontro e di scambio in cui i partecipanti, in veste di narratori, scelgono una storia e poi si esercitano a raccontarla. Così, voce dopo voce, storia dopo storia, se la passano, perché sono proprio le storie il testimone che in questa maratona passa di mano in mano…

Parlaci della Danila artista: la sua formazione, i suoi interessi… Quando e come ti sei avvicinata alla scrittura?
“La mia è stata una formazione da autodidatta. Quando ero bambina, amavo trascorrere il mio tempo libero nelle biblioteche, tra volumi di mitologia classica, narrativa, romanzi. Ho sempre amato e amo ancora leggere.
Ho iniziato a muovere i miei primi passi nella scrittura a undici anni, e a tredici, grazie agli incoraggiamenti e agli insegnamenti del mio professore d’italiano, Gaetano Spina, ho continuato a scrivere e a perfezionarmi. Un mio amore adolescenziale, purtroppo non corrisposto, ha dato la svolta definitiva al mio modo di “fare poesia”, che da semplice gioco ed esercizio, è diventato un modo per dipingere emozioni con le parole, per dare voce a sentimenti e sensazioni che la mia autentica natura da introversa mi porta spesso a non esternare.”

Ci sono autori nell’arte come nella letteratura dai quali trai ispirazione?
“La semplicità di Pablo Neruda, la profondità di Osho Rajneesh, l’aristocratica malinconia di Leopardi, l’afflato amoroso tormentato e dolce di Catullo, la lucida follia di Alda Merini, con un tocco dell’insana e sfrontata sensualità di Charles Bukowsky… Ma in realtà sono tanti gli uomini e le donne della letteratura che sono passati nel mio cuore e hanno lasciato un’impronta nel mio modo di scrivere. Elencarli tutti sarebbe lungo.”

Perché scrivi?
“Perché scrivo? Perché sono un “nervo scoperto”.  Sento intensamente tutto ciò che mi circonda e sono portata a vivere le situazioni seguendo i moti  del cuore piuttosto che i dettami della ragione. Mi lascio prendere da tutto ciò che cattura la mia immaginazione, che riesce a risvegliare in me delle emozioni, che sia un tramonto, un’opera d’arte, la musica o il sorriso di un bambino. E poco importa se a volte mi faccio male o non vengo compresa: sentire è vivere e finché sento sono viva e sono parte dell’universo.”

Adesso raccontaci la tua opera poetica “Cambiare”. Cosa si cela nei tuoi versi, quali sentimenti?
“Quando ho scritto “Cambiare” stavo attraversando una fase di profonda trasformazione interiore, fase che sto vivendo tuttora. Come tutte le trasformazioni che avvengono con consapevolezza, il processo non è mai indolore, ed è sempre accompagnato da incertezza, paura, senso di ineluttabilità, mentre la vita, il giardiniere senza volto, taglia senza pietà tutto ciò che ormai non ha più ragione d’essere: preconcetti, volti, ricordi.
L’amore cristallizzato ed idealizzato si fonde nel magma di un desiderio che pulsa al di là degli schemi, la fuga avviene non più nel futuro o nel passato, ma nel presente, l’unico vero momento in cui tutto esiste davvero.”

Come nasce la spinta a tirare fuori dal cassetto quei versi e darli in pasto ai lettori?
“Più che “dare in pasto ai lettori”, la scelta di pubblicare le mie poesie è dettata da un profondo desiderio di condivisione, di ricerca di altre anime affini, di altri “nervi scoperti” che come me, riescono a cogliere la bellezza nell’esistenza. È confortante sapere che possono esserci altre persone che sentono quello che sento io, in un mondo dove nella corsa verso il progresso il cuore viene lasciato indietro.
Come ha scritto Osho in una delle sue opere, “Questa è la vita”: per lungo tempo ha regnato la testa. La testa deve essere detronizzata, il cuore deve essere incoronato di nuovo. Benessere materiale e benessere emotivo devono andare di pari passo.”

Quali sono le tue aspirazioni future?
“Il prossimo aprile parteciperò alla VII maratona di Racconti indetta dall’Associazione Semeion Teatro a Settimo Milanese, dove presenterò una mia opera sul tema del viaggio. Inoltre spero, lavoro permettendo, di poter completare un blog dove pubblicare, gratuitamente, un e-book a cui sto lavorando da tempo… Nel mio futuro rimane comunque la passione per la scrittura.”

 

Cambiare di Danila Mistretta

Cambiare
è sentire nelle vene il dolore di una pianta
che viene potata da un giardiniere senza volto.
E’ vedere scorrere impotenti linfa senza alcun domani.
Squarci di carne del passato
diamanti di vita nuova
storie senza autore che si dipanano nel crepuscolo
di morti apparenti dell’inverno.
Cambiare
è paura densa di petrolio
avvolge nella nebbia domande senza senso
nella gravità del cieco mendicante di certezze
Cambiare
è amore di quarzo citrino
fuso nel magma
della pazzia e del desiderio incompreso
Cambiare
è fuga nel presente
nell’esistere inesistente
di respiri travestiti
in momenti
pensieri fatti solo di cielo.

APPROFONDIMENTI – La Casa Editrice Pagine, che dal 1992 si occupa di pubblicazioni di alto livello culturale e di promozione eventi legati alla poesia, da diversi anni sostiene e pubblica la rivista “Poeti e Poesia”, il cui direttore è Elio Pecora, uno dei più autorevoli poeti contemporanei.
Così scrive Pecora a corredo di “Poeti Contemporanei”, vol. 78: “La modernità comporta velocità ed estensione: si arriva in un baleno a tante persone, nei luoghi più diversi e lontani. Può rifiutarsi a questo la poesia, tenuta così a lungo appartata? Ma la poesia ha per sua natura la grazia di darsi ad ognuno, di condurlo nell’altrove della parola destinata a durare e del pensiero che rende chiari e colmi i giorni della vita. Così, in questi libri in cammino, nei loro versi, nelle loro frasi, troveremo il molto che ci portavamo dentro inespresso, la vicinanza di chi rivelandosi ci rivela a noi stessi. E daremo voce a sentimenti che fremevano dietro mura di silenzio, traverseremo mondi che ci appartengono e che mai prima avevamo nemmeno intravisto. Ognuno di questi libri nasce come un bene comune e un avvio.”

Per ulteriori informazioni o per poter acquistare “Poeti Contemporanei”, vol. 78, www.poetipoesia.com, sezione “Libreria Online”, “Collana di Poeti Contemporanei”, pagina 2.