Cammarata: al Liceo Scientifico si è parlato del Progetto di Fusione

CAMMARATA – Sabato 16 febbraio, nella palestra del Liceo Scientifico, con la partecipazione degli studenti del Liceo e dell’Istituto Professionale “Archimede”, si è tenuto un incontro con docenti universitari di Urbanistica sul tema della fusione dei comuni come importante esperienza per una razionale riorganizzazione amministrativa e territoriale degli Enti Locali siciliani, di Cammarata e San Giovanni Gemini in modo particolare.

L’incontro è stato promosso a seguito dell’interesse mostrato dall’Università di Palermo (Facoltà di Architettura e di Ingegneria) nei confronti dell’iniziativa per la fusione dei due comuni montani, che costituisce un esempio unico nel panorama siciliano e dell’Italia centro-meridionale, in questo periodo di profonde trasformazioni.

La manifestazione è stata presentata dai Dirigenti delle due Istituzioni scolastiche: la prof. Marta Centinaro, nella qualità di Preside-vicario del Liceo, il prof. Antonino Pardi, Dirigente dell’IPIA; non sono mancati nemmeno in questa occasione i sindaci dei due Comuni, Vito Diego Mangiapane e Valerio Viola che, con la presenza ed i loro interventi, hanno testimoniato il valore comunitario della fusione e del processo per giungervi. I lavori sono stati, infine, introdotti da Nino Margagliotta che, nella qualità di docente, ha sottolineato come l’Università sempre attenta ai segnali provenienti dal territorio, nel cogliere il valore della fusione, contribuisca alla valorizzazione di Cammarata e San Giovanni Gemini.convegno fusione

I tre docenti universitari coinvolti sono poi stati presentati dai “propri” allievi cammaratesi e sangiovannesi, i quali avendo quasi tutti compiuto i propri studi superiori al Liceo Scientifico, nel raccontare il lavoro conclusivo della propria esperienza universitaria, con un gesto altamente significativo, hanno svolto nella manifestazione il ruolo di tramite tra Scuola e Università.

Nicola Albanese, che nell’ottobre scorso era invitato per parlare del progetto di fusione nel “Laboratorio di Pianificazione territoriale” ha presentato la prof. Ignazia Pinzello che, prendendo spunto dall’iniziativa intrapresa a Cammarata e San Giovanni Gemini, ha scelto come tema del suo Corso la pianificazione di comuni siciliani suscettibili di nuove aggregazioni amministrative. L’intervento della prof. Pinzello ha evidenziato come l’esperienza intrapresa nei due comuni montani dell’agrigentino possa diventare “pilota” per altre situazioni siciliane.

Alberto Di Grigoli, dopo aver illustrato i contenuti della sua tesi di laurea (che ha riguardato il “Piano dei servizi per il nuovo Comune di Cammarata Gemini”) ha introdotto il prof. Giuseppe Trombino, Presidente del Consiglio degli Studi in Ingegneria Edile.

Il prof. Trombino ha ricordato la sua approfondita conoscenza dei due paesi per essere stato progettista del Piano regolatore di Cammarata. Ha sottolineato come che la pianificazione intercomunale costituisca ormai una necessità ineludibile per Cammarata e San Giovanni Gemini ma che avrebbe difficoltà a realizzarsi, stante l’attuale situazione amministrativa: diventerebbe efficace, e più economica, nel caso della fusione; ha inoltre evidenziato come la questione della razionalizzazione dei servizi non sia l’unico problema che risolverebbe la fusione dei due Comuni, in quanto li proietterebbe verso una politica di investimento che «si apre verso il futuro». Tanto che lo stesso relatore si è chiesto «come mai la fusione non sia stata mai intrapresa prima».

Livia Scibetta e Anna Rita Scibetta hanno, infine, presentato gli obiettivi della loro tesi  “Cammarata e San Giovanni Gemini verso un nuovo piano di fusione” di cui è relatore il prof. Nicola Giuliano Leone, che è stato Preside della Facoltà di Architettura di Palermo. Il prof. Leone, in un appassionante intervento, avendo avuto anch’egli modo di studiare negli anni passati le due strutture urbane, ne ha delineato i caratteri complementari, sottolineando come «l’esistenza di San Giovanni abbia consentito a Cammarata di svilupparsi». Il progetto di fusione rappresenta – secondo il prof. Leone – un’importante questione politica che permette di capire e di valorizzare le risorse dell’unico territorio, da cui deve provenire la possibilità di definire progetti. «Oggi più che mai – ha concluso – non si può restare isolati. Tranne a voler fare una politica di “condomino” in cui ci si divide quel poco che si ha».

Alla manifestazione, oltre agli studenti, hanno pure preso parti numerosi tecnici di Cammarata e San Giovanni.

COMUNICATO STAMPA A FIRMA DEL COMITATO