
ROCCAPALUMBA – Il prof. Carlo Alberto Garufi, nel volume “Roccapalumba dal feudo alla abolizione della feudalità”, pubblicato nel 1922 fa risalire la costruzione delle Chiesa di Santa Maria Caluci tra il 1668 e il 1673, ma l’origine del culto dev’essere molto più antica, considerato che la Madonna della Luce veniva venerata già nel 1211 a Trapani, e tre secoli dopo il culto inizierà a diffondersi anche in altri centri dell’isola (Palermo, Catania, Sciacca, ecc).
Diverse legende, legate al ritrovamento di un’effige miracolosa della Madonna, ‘u quatru’, la legano indissolubilmente alla storia del luogo e della Rocca che ne divenne presto santuario e simbolo.
Le statue furono costruite per fungere da ‘reliquiario’ dell’immagine e per consentire ai fedeli di conoscerne i lineamenti, essendo certamente ispirate queste all’immagine del quadro; le nuove generazioni conoscono della Madonna soltanto la rappresentazione statuaria.
La prima chiesa fu costruita proprio nella fenditura della Rocca, tra il monolite e la rocca grande, per via del ritrovamento in quelle zone del quadretto o forse a chiudere un passo utile a briganti che avevano dove nascondersi per attaccare e derubare i viandanti.
Sacro e profano, mito e quotidianità si intrecciano in un culto molto presente nel cuore dei roccapalumbesi, di quelli rimasti, e di quelli che hanno spiccato il volo verso i tanti Nord del Mondo, e che fino a qualche anno fa non mancavano di ritornare numerosi per la festa.
La festività, prima collocata a settembre, fu anticipata a partire dal 1945, e pare per favorire la partecipazione degli emigrati, al 23 agosto.
Nel 1930 la chiesetta, utilizzata per lungo tempo anche per le tumulazioni e ormai pericolante verrà chiusa. Come si legge nel volumetto redatto da Piero La Monica, pubblicato in proprio nel 1999 con il titolo di “ La Madonna della Luce: culto e devozione a Roccapalumba attraverso i secoli”, su iniziativa della fedele Rosalia Guccione, nel 1950, viene intrapresa la costruzione di una nuova Chiesa, più grande, visibile da molti punti del paese.
I lavori vengono finanziati quasi esclusivamente con le donazioni dei fedeli, i quali prestano spesso anche manodopera, ma più volte sono interrotti per mancanza di nuove elargizioni.
La Chiesa verrà aperta al culto molti anni dopo, nel 1953, il 22 agosto.
Qualche anno fa un’ordinanza del Sindaco del Paese ne ha decretato nuovamente la chiusura. La Chiesa pericolante verrà ristrutturata grazie a finanziamenti regionali. I lavori sono in corso.
Intanto al restauro è stato mandato anche l’ultimo simulacro. I tecnici hanno notato con sorpresa che proprio all’interno di esso se ne nascondesse un altro, sempre della Vergine, che prontamente stanno portando ‘alla luce’ e che tornerà sotto la Rocca i primi di giugno.