LERCARA FRIDDI – Sarà un Natale sobrio, molto intimistico e dedicato alla riflessione: la comunità lercarese si stringe per stare vicino ai più sfortunati e per vivere il vero spirito natalizio. Solidarietà, musica, tradizioni popolari faranno da cornice alla religiosità che da sempre ha caratterizzato la cittadina palermitana. Raccolte di generi di prima necessità e di giocattoli hanno accompagnato tutto il mese di dicembre.
A inaugurare le festività è stata però l’apertura al pubblico del presepe sul colle Madore, un tempo luogo di sofferenza e di duro lavoro per gli zolfatari, oggi meta di devozione e di ringraziamento a Dio.
E’ stata poi la musica dei bambini dell’istituto comprensivo “Trieste” che ha dato il via alle manifestazioni a ridosso delle festività, il 22 dicembre, seguita dal concerto dei piccoli del catechismo della parrocchia Sant’Alfonso Maria de Liguori, che nella sera dell’antivigilia di Natale ha preceduto la veglia taezé in Chiesa Madre, organizzata dai giovani impegnati nelle due parrocchie lercaresi.
Una vigilia e un 25 dicembre tutti all’insegna della religiosità e delle celebrazioni, con la messa vespertina nella parrocchia di Sant’Alfonso e la tradizionale veglia notturna in Chiesa Madre e le messe del giorno di Natale alle 7.30 a San Giuseppe, alle 10 e alle 18 in Chiesa Madre, alle 12 a Sant’Alfonso e alle 17 a San Francesco.
L’atmosfera di festa si respira a pieno passeggiando per il corso di Lercara, con le luminarie per la via e i musicanti che portano la “nuvena di lu bambineddu” in giro per le nicchie private e per le chiese, che come ogni anno ospitano i presepi che per l’occasione rubano la scena agli altari, in un gioco di luci, musiche e colori che riempiono di gioia, stupore e meraviglia gli occhi dei piccoli visitatori, ma anche dei più grandi che fanno un tuffo nel passato e ripensano a quando loro, con genitori, nonni, fratelli e sorelle andavano in giro a visitare i presepi delle chiese.
Un momento speciale il 25 dicembre, alle 19, in Chiesa Madre: si esibirà il soprano Felicia Bongiovanni, di origine lercarese, promessa e speranza della musica lirica. Fino al 31 gennaio, infine, sempre in Chiesa Madre sarà possibile ammirare la collezione di presepi dal mondo, allestita nella cripta.
Un Natale sobrio ma che forse per la prima volta dopo decenni fa riflettere la cittadinanza sul vero significato di questo giorno: l’anniversario della venuta terrena del Cristo, Verbo Incarnato, che è Dio ma che è soprattutto uomo fra uomini. Signore del cielo e della terra, Dio degli eserciti, maestà infinita che ha scelto di farsi minuscolo, indifeso, fragile e debole assumendo la nostra natura di uomini e di creature del Padre e che ci ha insegnato come invocare il Padre ogni volta che ci sentiamo abbandonati: aprendo le braccia al cielo, rivolgendoci alla sua Chiesa, santa e peccatrice, sacramento e testimonianza dell’Amore assoluto,infinito ed eterno dell’Onnipotente per le sue creature.
(foto: Sonia Russo)