Padre Franco esorta e incoraggia San Giovanni

Ad accoglierlo in una chiesa gremita di fedeli, oltre ai rappresentanti di tutte le associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali dell'Unità Pastorale, erano presenti anche le autorità civili e militari della nostra cittadina.

Il benvenuto ufficiale al nuovo Pastore della Chiesa Agrigentina lo hanno dato prima l'arciprete Don Salvatore Traina, che nel suo indirizzo di saluto ha presentato la comunità "con una bella e grande storia di vita e di fede alle spalle: una storia fatta da uomini pii e illustri, da sacerdoti esemplari, da laici impegnati, da un popolo che ha saputo ricevere e mantenere una ricca e profonda tradizione religiosa che trova nell'amore a Gesù Nazareno il suo centro e la sua fonte", ma anche "una chiesa impegnata nell'annuncio e nella catechesi, nella liturgia e nella pietà, nelle opere sociali e nel servizio al popolo santo di Dio specie nei fratelli più bisognosi e nelle situazioni più difficili". Poi il sindaco Dott. Valerio Viola, presente all'evento con la Giunta municipale quasi al completo (vedi foto), ha rivolto anche lui parole di saluto e stima a nome della Comunità Civile che ha presentato per sommi capi e a nome della quale ha invitato il Presule per i prossimi festeggiamenti in onore di Gesù Nazareno.

Nell'omelia Padre Franco ha sottolineato l'importanza della presenza dello Spirito Santo nella vita del cristiano che per definizione è "un uomo abitato" da questo dono, che è ricevuto in modo particolare e speciale nella Cresima. Ha detto: "La forza che gli apostoli trovarono nel ricevere il dono dello Spirito è la forza che anche noi dobbiamo sentire, e come allora chi stava per strada si accorse che qualcosa di straordinario era successo, io mi auguro che anche a San Giovanni quando finirà questa celebrazione e ognuno tornerà a casa sua, gli altri si accorgeranno che qualcosa di importante qua è successa e cioè che ci sentiamo abitati dallo Spirito, coscienti che questa è una grande responsabilità. Il cristiano è l'uomo che ha un grande coraggio, è l'uomo che agisce col cuore, siamo quelli che vanno contro corrente, siamo quelli che sentono che la loro vita deve avere quella marcia in più per cui devono avere quel coraggio di essere alternativi al modo di vivere comune. Ricevere lo Spirito Santo è essere chiamati a fare cose nuove, a vivere diversamente, ad andare oltre, a fare dell'amore lo stile della propria vita".

Alla fine della Messa il Vescovo si è intrattenuto con molti dei presenti nel salone parrocchiale per un momento di "dolce" condivisione e di scambio di opinioni in maniera molto informale e familiare. Occasione anche per formulargli i migliori auguri per il viaggio che nei prossimi giorni farà a Roma, dove domenica mattina presso la Basilica Vaticana, dalle mani di Papa Benedetto XVI riceverà il sacro Pallio, una stola di lana bianca che gira in forma di anello sulle spalle, che simboleggia la pecorella smarrita, cercata, salvata e posta sulle spalle del Buon Pastore.