Casteltermini: NO degli ambulanti alla COSAP. “Troppo alta. È pizzo!”

mercato-casteltermini1CASTELTERIMI – “Privatizzazione del canone o del pizzo?” È quanto si chiedono i 45 commercianti ambulanti del settimanale mercato rionale riferendosi alla COSAPannuale che devono al Comune per l’occupazione del suolo pubblico.
Circa 1.300 euro, contro le 250 euro richieste dagli altri Comuni del circondario.
“Non è possibile sostenere una tariffa che supera i 1.300 euro all’anno, per un solo giorno, anzi 6 ore, a settimana!” – dichiarano  i rappresentanti di categoria delle aziende interessate.
Per questo hanno deciso di raccogliere le loro autorizzazioni  e affidarle all’avvocato Rosalinda Mangiapane di San Giovanni Gemini, che la prossima settimana provvederà a consegnarle agli uffici del Comune di Casteltermini.
“Non ci fermeremo! – continuano – Siamo stanchi di questo eccesso di potere.”
E così per mercoledì hanno già programmato una manifestazione di protesta alla presenza di tv e giornali locali.
Il Comune ha inoltrato in questi giorni gli avvisi di accertamento per gli anni 2011 e 2012, con importi che oscillano tra i 1.100 euro e i 1.300 euro.
Alcuni commercianti si trovano poi a dover pagare anche gli anni 2009 e 2010, oltre che il 2013 ovviamente, per una somma complessiva che si aggira intorno ai 6.500 euro.
mercato-castelterminiDi qui l’azione legale congiunta dei 45 ambulanti (a cui a breve potrebbero aggiungersene altri), che hanno deciso di presentare ricorso dinnanzi al Tribunale Agrigentino per le annualità 2011 e 2012, tanti sono i vizi di forma che hanno riscontrato negli avvisi di pagamento.
Perché il rischio a cui vanno incontro se non pagano è la perdita del posteggio, al quale potranno poi accedere solo se trovano uno spazio libero e pagando la tariffa giornaliera che le leggi nazionali fissano intorno a 5.00 euro. Ma, sottolineano, questo provocherebbe inevitabili scambi di battuta tra chi deve occupare “il posto” ritenuto “migliore” finora di Tizio o di Caio.
Insomma,  il loro obiettivo è mettere in evidenzia con quanta leggerezza è stato messo a repentaglio il lavoro di circa 100 persone, e con quanto coraggio e caparbietà invece queste stesse 100 persone hanno deciso di protestare.
E fanno notare che, a conti fatti, se l’IMU è insostenibile per tanti, la COSAP è un canone pari, in percentuale, a 230 volte l’IMU, considerato che un posteggio in media misura 18 mq. Cosicché, a loro avviso, tale tassa risulta superiore perfino ai ricatti malavitosi. “Sempre che ce ne siano” – concludono.