Il Centro Dialisi di Cammarata: un servizio sanitario che rischia di scomparire, perchè?

CAMMARATA – Aperto appena tre anni fa, nel febbraio 2021, il Centro Dialisi “Medical Nephrologi” di Cammarata rappresentava una promessa per la comunità locale: una struttura moderna, all’avanguardia, capace di offrire cure fondamentali a chi ne ha più bisogno senza dover affrontare lunghi e logoranti viaggi verso altre città. Il centro era nato grazie a un grande sforzo organizzativo e finanziario, unendo la visione di migliorare i servizi sanitari nella zona con la volontà di dare lustro a un territorio spesso dimenticato.

Oggi, però, questa promessa sembra spezzarsi bruscamente. È stato annunciato che il Centro Dialisi chiuderà i battenti il 30 novembre 2024, lasciando pazienti e operatori sanitari increduli, ma soprattutto senza risposte. Un preavviso di poco più di due settimane non solo sorprende, ma solleva domande importanti: perché un centro che funziona bene e che è diventato un punto di riferimento per il territorio deve chiudere così improvvisamente?

Dal giorno dell’inaugurazione, il Centro Dialisi ha rappresentato un pilastro della sanità locale. Attrezzature all’avanguardia e personale altamente qualificato hanno permesso di garantire trattamenti salvavita a pazienti di San Giovanni Gemini, Cammarata e dei comuni limitrofi. In una zona in cui spostarsi significa spesso affrontare strade difficili e percorsi lunghi, il centro è stato una vera boccata d’ossigeno per tanti malati cronici e per le loro famiglie.

Il successo della struttura è confermato dai numeri: nei suoi primi tre anni di attività, il centro ha non solo offerto assistenza costante a decine di pazienti, ma ha anche contribuito a tre trapianti renali nel solo ultimo anno e mezzo. Risultati che dimostrano quanto il servizio fosse non solo utile, ma efficace e ben organizzato.

Nonostante questi traguardi, è arrivata la notizia della chiusura, una decisione che ha gettato nel panico i pazienti e le loro famiglie. Cosa accadrà ora? Per chi dipende dalla dialisi per sopravvivere, spostarsi verso centri più lontani significherà affrontare nuovi disagi, più stress e costi aggiuntivi, oltre a un probabile impatto negativo sulla qualità delle cure.

A lasciare ancora più perplessi è la tempistica: perché una decisione così importante arriva con così poco preavviso? Quali sono le ragioni dietro questa scelta? Si tratta di questioni economiche, burocratiche o organizzative? E, soprattutto, nessuno può intervenire per fermare questa chiusura?

La chiusura del Centro Dialisi di Cammarata non è solo una perdita per i pazienti, ma per l’intera comunità. Era una testimonianza di come si potesse investire nella sanità in aree interne, migliorando la vita dei cittadini e offrendo loro un servizio di qualità vicino casa.

Alle autorità locali e regionali spetta ora il compito di rispondere a queste domande. Non si può permettere che una struttura di tale importanza venga chiusa senza tentare di trovare soluzioni alternative. Perché una decisione di tale portata sembra essere stata presa in modo così repentino e senza il coinvolgimento dei cittadini e degli operatori?

Se il Centro Dialisi chiuderà davvero il 30 novembre, sarà una sconfitta per tutti. Non sarà solo una sconfitta per i pazienti, che si troveranno a fare i conti con viaggi più lunghi e sacrifici ancora maggiori. Sarà una sconfitta per il territorio, che perde un servizio di eccellenza appena nato, e per le istituzioni, che sembrano incapaci di preservare un bene così prezioso per la collettività.

In una regione come la nostra, spesso costretta a lottare per ottenere servizi essenziali, la chiusura di questo centro rappresenta un passo indietro inaccettabile. Che messaggio viene mandato ai cittadini? Che anche ciò che funziona può essere eliminato senza spiegazioni, senza coinvolgimento, senza alternative?

Chiediamo risposte, ma soprattutto chiediamo soluzioni. È davvero impossibile trovare un modo per mantenere operativo il centro? Esiste un margine per evitare questa chiusura e garantire continuità a un servizio che salva vite?

Non è troppo tardi per agire, ma serve una presa di posizione chiara e immediata da parte di chi ha il potere di decidere. La comunità non può permettersi di perdere un centro come questo. E i pazienti non possono essere lasciati soli davanti a un cambiamento così drammatico.

Questa vicenda non è solo la storia di un centro che chiude, ma un richiamo all’importanza di tutelare i servizi pubblici, soprattutto in aree periferiche e meno servite. La sanità non può essere considerata solo un costo, ma un investimento nella vita e nella dignità delle persone.

Il Centro Dialisi di Cammarata è un simbolo di ciò che è possibile costruire con impegno e visione. Sarebbe un errore imperdonabile lasciarlo morire senza lottare.

Le autorità ascoltino la voce dei cittadini, dei pazienti e degli operatori. E agiscano, prima che sia troppo tardi.