PALAZZO ADRIANO – Nuova bufera sull’Asp di Palermo. Il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Antonio Candela è indagato con l’accusa di falso in atto pubblico assieme ad altre sei persone, fra cui il suo predecessore, Salvatore Cirignotta, e un gruppo di dirigenti della stessa Asp. L’inchiesta della Procura di Palermo, coordinata dal pm Claudia Bevilacqua, riguarda l’approvazione di una perizia di variante e suppletiva relativa all’appalto per la riconversione dell‘ospedale Regina Margherita di Palazzo Adriano in residenza sanitaria assistita e in presidio territoriale di emergenza. Secondo il nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza, Candela e altri quattro degli indagati, per far passare la variante, avrebbero affermato, nella delibera 1102 del 28 dicembre 2011, che i presupposti di legge erano stati rispettati.
Cosa che non sarebbe invece avvenuta. La Procura ha già fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Oltre a Candela, coinvolto nella qualità che allora rivestiva, quella di direttore amministrativo dell’Asp 6, e a Cirignotta, 62 anni, rimosso nel 2013 dalla carica di direttore generale, a seguito di uno scandalo sull’appalto da 40 milioni per la fornitura dei pannoloni, sono indagati Ignazio Pacino e Antonio Fasulo, entrambi di 59 anni, Anna Rita Mattaliano, 60 anni, Rosario Bondì, di 64, e Salvatore Sparacino, di 66. Pacino era il ‘Rup’, responsabile unico del procedimento, Fasulo il direttore dell’unità di progettazione e manutenzione dell’Asp, la Mattaliano il direttore sanitario, Bondì e Sparacino i direttori dei lavori.
Per le sue denunce in tema di trasparenza e moralità, Candela vive da qualche anno sotto scorta: diede anche lui un contributo all’inchiesta su Cirignotta, revocando tra l’altro, una volta divenuto direttore generale, l’appalto per i pannoloni. Nell’inchiesta del pm Bevilacqua, relativa ai lavori che hanno trasformato l’ospedale di Palazzo Adriano, il manager è accusato, assieme proprio a Cirignotta, di avere contribuito alla delibera con cui l’associazione temporanea di imprese costituita dalla Elettrica Govern snc e dalla Mecoin srl, aziende aggiudicatarie del bando indetto dall’Asp, potè ottenere una perizia di variante e suppletiva. Il falso – contestato anche a Fasulo, Pacino e Mattaliano – consiste, secondo l’ipotesi accusatoria, nell’avere approvato la perizia anche se non erano intervenute nuove disposizioni legislative e regolamentari – così come previsto dalla normativa vigente – nè erano subentrate cause impreviste o imprevedibili e nemmeno era intervenuta l’opportunità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione. Altre ipotesi di falso sono contestate a Cirignotta, Sparacino, Bondì e Pacino.