
CAMMARATA – Una vittoria d’orgoglio e di sacrificio. Il Kamarat conquista la sua terza vittoria nelle ultime quattro partite e lo fa battendo la corazzata Alcamo con un secco due a zero, maturato tutto nel finale di partita. Tre punti certamente d’oro e meritati per la compagine biancoazzurra, giovanissima ma determinata nel far bene al cospetto del proprio pubblico. Scialba e sottotono, a parte qualche fiammata di rilievo ad inizio ripresa, la prestazione effettuata dai trapanesi che si sono presentati ai “Salaci” di Cammarata con l’obiettivo di racimolare punti per la propria classifica. Alla fine non ce l’hanno fatta: la grinta ed il carattere dei ragazzi di Maggio hanno avuto nettamente la meglio. Un passo avanti, un’autentica iniezione di fiducia in vista del futuro. I biancoazzurri intravedono la possibilità di salvare la categoria. E a quel punto sarebbe l’ennesimo miracolo sportivo. Si morde le mani ed esce a testa bassa l’Alcamo. Troppo poco quanto dimostrato da Gambino e compagni. L’allenatore Putaggio dovrà rivedere alcune cose che non sono andate per il verso giusto in questa sfortunata trasferta montana.
IL TABELLINO:
KAMARAT: Pellitteri, D. Mangiapane, Fragapane, Hader, Scrudato, Lamattina, Petruzzella (59’ Li Castri), Lo Guasto (63’ Di Liberto), Greco (85’ Canzoneri), Giammanco, Giacalone. A disp.: A. Mangiapane, Reina, Barone, Lando Borges. All. Vincenzo Sorce (Renato Maggio squalificato).
ALCAMO: Ilario, Licata, Falletta, Cacciafeda, Di Donato, Alderuccio, Di Giovanni, Di Bartolo, Gambino, Jimoh, Palazzolo (74’ Levantino). A disp.: Bonanno, Conigliaro, Emmolo, Giordano, Miceli, Meo. All. Antonio Putaggio.
ARBITRO: Simone Carpenzano di Ragusa; assistenti Andrea Tiralongo e Pablo Vasques, entrambi di Siracusa.
RETI: 83’ Giammanco su rigore, 94’ Li Castri.
NOTE: Spettatori un centinaio circa. Terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti D. Mangiapane e Di Donato. Calci d’angolo: 5-4. Recuperi: 1’-4’.
LA CRONACA – Non è per nulla esaltante il primo tempo. Prevalgono i classici tatticismi tra due squadre che passano la prima mezz’ora praticamente a studiarsi. Al 2’ il primo squillo per Ilario: Giacalone si presenta a tu per tu, ma l’estremo difensore ospite spazza la minaccia grazie all’aiuto prodigioso della sua difesa. I biancoazzurri sono autorevoli e propositivi. Di fronte c’è un Alcamo un po’ rinunciatario e con il baricentro fin troppo basso. La prima vera occasione arriva al 26’: La Mattina dalle retrovie pesca in area l’appostato Greco che di testa indirizza il pallone all’angolino, ma un super Ilario gli nega la gioia del gol con uno straordinario colpo di reni. Il match è poco spettacolare e stenta a decollare, così il primo tempo scivola sulla perfetta parità.
L’inizio della ripresa è prettamente tutto di marca alcamese. Il Kamarat entra in campo con meno determinazione causata da un primo tempo dispendioso. Tuttavia gli uomini di Maggio resistono. Al 49’ Di Bartolo tutto solo in area spreca calciando alto. Due minuti più tardi è Gambino ad avviare l’azione corale, Jimoh serve Di Giovanni il cui tiro accarezza l’incrocio. Al 57’ ecco l’occasione più nitida per gli ospiti. Giammanco perde palla sulla trequarti e Jimoh, su contropiede fulmineo, ben appostato in area cicca clamorosamente la sfera dopo un bel servizio di Palazzolo. A questo punto è tutto un monologo dei padroni di casa che credono alla possibilità di vincere il match. Al 73’ il tiro-cross di Giacalone viene sventato dai guantoni di un Ilario versione Zenga. All’83’ arriva la doccia gelata per l’Alcamo. Greco viene atterrato in area da Alderuccio. E’ rigore. Dal dischetto Giammanco non sbaglia: palla sul palo interno e poi nel sacco. E non è finita qui. Al 94’, su un contropiede avviato dalla corsa poderosa di Giacalone, è il neo arrivato Li Castri, trentotto anni alle spalle, a siglare il gol che chiude il sipario. Facile il suo tap-in da distanza favorevolissima. Cala il gelo per l’Alcamo. Può festeggiare il Kamarat per un’affermazione del collettivo, dell’orgoglio e dell’attaccamento ai colori sociali.
Giuseppe Varsalona