
CAMMARATA – Anche nel corso di quest’ultima estate oramai alle nostre spalle, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla giovane squadra del Kamarat. Tra mille interrogativi e tra i tanti intoppi a livello societario, la compagine biancoazzurra è riuscita ancora una volta a far leva sui giovani per tentare di salvare la categoria: quell’Eccellenza conosciuta da nove anni e che per nessun’altra cosa l’ambiente montano avrebbe voluto lasciare così facilmente.
L’inizio di stagione è stato da applausi per la truppa di Renato Maggio. Cinque vittorie consecutive su altrettante gare disputate tra campionato e coppa Italia: alla faccia degli scettici. In molti adesso si chiedono quale sia il segreto che sta contraddistinguendo il percorso stagionale dei biancoazzurri, a secco di sconfitte e ricchi di entusiasmo. Un cammino che sta davvero impressionando tutti per la facilità di andare a rete e di divertire il proprio pubblico. Al momento sono 12 le reti realizzate dal Kamarat e soltanto quattro subìte: numeri importanti per una piazza che era partita con difficoltà ma con la solita passione.
FATTORE PREPARAZIONE – Il primo punto è la preparazione atletica estiva. Seppur con un organico decimato e variegato di giovanissimi, mister Maggio ha voluto ugualmente cominciare il lavoro, pur non avendo delle certezze a livello dirigenziale e sull’iscrizione in campionato. Subito in campo ai Salaci, precisamente l’8 Luglio 2014. Tra incertezze e interrogativi di varia natura si è partiti da una base: puntare ancora una volta alla valorizzazione dei giovani locali. Il fatto di avere iniziato molto prima la preparazione atletica rispetto alle altre concorrenti è stata l’arma in più (micidiale) della formazione biancoazzurra, la cui ossatura è stata definita solo nel mese di Agosto con qualche arrivo eccellente che ha rispettato il budget impartito dalla società. Atleticamente, dunque, il Kamarat è di una spanna superiore e a parlare sono chiaramente i risultati sin qui ottenuti e i due mesi di duro lavoro. Con un grado di preparazione già ottimale, è ovvio che le squadre di Maggio tendono ad avere un inizio scoppiettante dovuto ad una fase fisica più evoluta rispetto alle altre formazioni. Questo è stato uno dei segreti dell’avvio straordinario della piccola realtà montana.
FATTORE RENATO MAGGIO – Come più volte affermato, la presenza in panchina di un tecnico come Renato Maggio è stato praticamente fondamentale. Alla sua giovane formazione è riuscito a trasmettere le sue idee, la sua grinta e la sua mentalità di come sviluppare e intendere il calcio (anche in maniera divertente e spensierata). Il suo blocco dei veterani formato dai vari Pellitteri, Fragapane, Barone, Hader, Scrudato, Giammanco, Lo Guasto, Scillufo, Canzoneri gli ha permesso poi di lavorare in piena sintonia e di inculcare ai ragazzi più piccoli una base ideale per affrontare il duro torneo d’Eccellenza senza timori reverenziali. Carica, prestanza e cuore: tre fattori imprescindibili quando in panca c’è lui. Le passate stagioni ne danno la conferma più assoluta.
OBIETTIVO UNANIME – L’ultimo punto ha bisogno di essere evidenziato più di tutti. Perché dopo un inizio d’anno così splendido, la compagine cammaratese non si è “montata” la testa. Ma è rimasta sui suoi passi, confermando l’obiettivo principale e unanime: salvare la categoria e raggiungere quanto prima la quota dei classici 40 punti. Partire con una mentalità del genere ha trasmesso ai giocatori più autostima e tranquillità. Perché Cammarata non è una piazza che dà pressioni ai giocatori. E con un progetto così giovane (e un allenatore così preparato) tutta la piazza potrà dormire sogni tranquilli. Perché a parlare sono più i fatti che le parole. Anche quest’anno.
Giuseppe Varsalona