Kamarat, situazione drammatica: l’ultimatum della società

CAMMARATA – La squadra di calcio del Kamarat è ad un bivio, forse senza più uscita. L’attuale situazione è a dir poco drammatica, pecca di chiarezza e rischia di degenerare nel giro di pochi giorni. La compagine biancoazzurra è ufficialmente in crisi: questa è la settimana verità, così come ci ha confermato la società (o presunta tale) che mira a salvare quantomeno il titolo. Alla luce di una riunione effettuata Mercoledì sera tra i vari dirigenti (molti dei quali dimissionari), è emerso che a Cammarata non ci sono più le condizioni economiche per andare avanti. Il tutto, quindi, lascia presagire che il Kamarat potrebbe non presentare l’iscrizione al prossimo campionato d’Eccellenza 2014-15 che scadrà il 23 Luglio. Durante la riunione di comitiva si è appreso che la situazione è drammatica e senza una via di ritorno. La speranza attuale è che qualcuno possa accollarsi le sorti del team biancoazzurro. Opzione assai difficile visto e considerato che il territorio montano sta vivendo un periodo di profonda crisi ed il calcio, al momento, potrebbe essere assecondato.

L’intera società, con a capo l’ormai ex presidente Carmelo Cigno (sino al 30 Giugno), rilancia a chiare lettere un appello a tutti gli sportivi cammaratesi, imprenditori o semplici tifosi che hanno a cuore il Kamarat, affichè qualcuno possa prendersi carico della situazione e ridarle un futuro assicurato. A tal proposito, per Sabato 28 Giugno alle ore 18, è stato indetto un colloquio definitivo allo stadio dei Salaci dove tutti gli interessati potranno partecipare. Il sodalizio biancoazzurro ha poi voluto precisare che se l’ultimissima riunione dovesse andar male, il Kamarat calcio non s’iscriverà al prossimo campionato d’Eccellenza e rischierà la radiazione dai ranghi federali. Parole ferme e precise dei massimi esponenti. La cittadinanza tutta è invitata: solo un miracolo può salvare le sorti della squadra montana. Il futuro del club biancoazzurro, dunque, è ad un bivio definitivo. Le speranze sono appese ad un filo.

Giuseppe Varsalona