
Trenta giornate ricchissime di spunti, contenuti tecnici e grande calcio. Il campionato siciliano d’Eccellenza girone A versione 2013/14 ci saluta dopo averci regalato una stagione intensa e combattuta sino all’ultimo turno. Era da tanto tempo che non si assisteva ad un torneo così livellato, forse da qualche decennio ma non vogliamo esagerare. Eppure non è mancato niente: agonismo, voglia di far bene e valorizzazione delle giovani promesse. La crisi economica che attanaglia i nostri paesi è stata messa da parte, ed è prevalso l’obiettivo di estraniare la gente da questo brutto momento attraverso una sana domenica pomeriggio di calcio puro. Ecco, di seguito, l’analisi della nostra redazione sportiva del campionato appena terminato.
LEONFORTESE BATTISTRADA – L’osservazione sul torneo occidentale deve obbligatoriamente partire dalla Leonfortese di Gaetano Mirto, vera rivelazione della stagione sportiva e campione del girone durante l’ultimo turno. Lo 0-0 in terra alcamese ha permesso ai bianco verdi di conquistare la meritata quarta serie. Gli ennesi, rispetto alle altre squadre che hanno cercato invano la D, sono stati più continui nei risultati e nel contempo vantano un’organizzazione tecnico e societaria davvero invidiale. I gol dei bomber Caputa, Cosimano e Torcivia hanno permesso che questo sogno della Leonfortese potesse realizzarsi. Un salto di categoria meritatissimo.
LE INSEGUITRICI – L’Alcamo è stata l’unica squadra che, alla lunga, è riuscita a tenere testa alla banda di Mirto. I bianconeri di Riccardo Chico hanno veramente accarezzato il salto in serie D, ma l’errore dal dischetto del bomber Gambino contro la Leonfortese è stato decisivo. Se il tiro dagli undici metri fosse stato realizzato staremmo qui a parlare di altro. Con 54 punti l’Alcamo, comunque, potrà giocarsi le proprie chance nei play off regionali, grazie anche ad un secondo posto di tutto rispetto. A tre punti sotto troviamo il Kamarat di Renato Maggio, la formazione che più di tutti ha sorpreso per rendimento e costanza. Ad un girone d’andata da battistrada, si è aggiunto un girone di ritorno altalenante per i biancoazzurri che per più domeniche hanno ricoperto la vetta della classifica. Decisivo, a nostro parere, il nerissimo mese di Gennaio, composto da quattro sconfitte consecutive e dalla morte dell’amico Giovanni Scrudato che ha scosso l’ambiente. La società montana, in definitiva, non ha nulla da rimproverarsi visto che l’obiettivo principale era quello di salvarsi tranquillamente: Fragapane e compagni ci sono riusciti benissimo. Anche la Parmonval, come il Kamarat, può essere considerata come la rivelazione del campionato. Grazie alla sapienza in panchina di Corrado Mutolo e alle conoscenze del dg Giovanni Castronovo, la seconda squadra di Palermo è riuscita ad aggiudicarsi un meritato quarto posto che gli permetterà di disputare i play off. I palermitani sono stati bravi nell’inanellare un paio di risultati utili che hanno stravolto i più scettici. Al 5° posto con 53 punti c’è il Marsala 1912 di Matteo Gerardi (subentrato ad Ottobre allo squalificato Angelo Sandri). Un campionato dai due volti per i marsalesi, partiti con le velleità di vincerlo. Tra varie vicissitudini dentro e fuori il campo, i biancoazzurri di Marsala sono riusciti a risollevarsi nel corso del girone di ritorno e a conquistare i play off all’ultimo respiro.
LE CONFERME – Tra le formazioni salve direttamente bisogna necessariamente partire dalla Riviera Marmi Custonaci di Giovanni Bonfiglio. Per il terzo anno consecutivo la compagine trapanese ha affrontato un campionato da protagonista, raggiungendo una tranquilla salvezza e per poco anche i play off che sarebbero stati meritati. La Riviera ha chiuso la classifica con 51 punti: un buon bottino per una formazione che ha nel settore giovanile il proprio punto di forza. Chi è riuscita a raggiungere una salvezza più che meritata è il San Giovanni Gemini di Giuseppe Balsamo. Ad un girone d’andata deludente, dove nessuno avrebbe scommesso ad una permanenza, i biancorossi si sono resi protagonisti di un giro di boa ricco di vittorie convincenti che alla lunga hanno portato al gruppo entusiasmo e autostima dei propri mezzi. Un plauso va alla dirigenza che ha azzeccato i giusti innesti nel corso del mercato di riparazione (Guastella, Palma, Durantini, Pirrotta e Rappa). La salvezza, visto il torneo molto livellato, è arrivata all’ultima giornata grazie al poker rifilato al Raffadali. L’ambiente sangiovannese può adesso programmare il futuro con più serenità. Discorso per certi versi uguale per la Sancataldese, capace di mantenere la categoria grazie al miracolo chiamato Rosario Marcenò, tecnico che è entrato in corsa al dimissionario Lirio Torregrossa. Stagione tranquilla (stavolta senza play off) anche per l’Atletico Campofranco di Salvatore Restivo. I giallorossi, orfani del fantasista Cosimo Panepinto, hanno conquistato la permanenza sul filo di lana e con all’attivo 40 punti. Un rendimento poco costante quello del team campofranchese, ma che alla fine non ha riservato sorprese.
LE DELUSIONI – Una delle delusioni della stagione appena conclusasi è senza dubbio il Serradifalco del presidente Leonardo Burgio, la quale nelle ultime due giornate ha deciso di gettare la spugna per l’esito poco soddisfacente in merito ai fatti di Pro Favara – Serradifalco. Dopo numerosi e autoritari acquisti nel calciomercato estivo, i nisseni neopromossi in Eccellenza non hanno retto le difficoltà e le minacce di un torneo regionale. Troppi risultati altalenanti e di mezzo il cambio di panchina (Tutrone sostituito da Capodicasa) che non ha giovato alla squadra, formata dai vari Pirrotta, Ceraulo, Tarantino, Di Miceli, Casisa per citarne qualcuno. Stesso identico caso per la Pro Favara (prima di Pippo Romano, poi di Gaetano Longo) che nel mercato di riparazione aveva puntellato l’organico allo scopo di conquistare un posto nei play off. Obiettivo mancato per i favaresi che comunque rimangono saldamente in Eccellenza. La terza delusione del nostro girone è senz’altro il Mazara calcio, soccorso a metà stagione dall’arrivo di Totò Brucculeri. L’allenatore di Grotte, tra mille difficoltà, ha portato la squadra ai prossimi spareggi salvezza, da affrontare in casa al cospetto della Rocca di Caprileone. Proprio i messinesi di Davide Campofranco (subentrato al posto di Salvatore Bongiovanni), possono solamente mordersi le mani per un torneo che era partito bene, ma che è diventato un’autentica strada in salita nel corso delle giornate. Adesso ai messinesi spetta un impegno arduo: quello di salvare la categoria a Mazara del Vallo. Servirà un’impresa.
RETROCESSE ANZITEMPO – Era da tanti anni che non si assisteva ad un epilogo così netto in bassa classifica. Due le squadre che sono sprofondate in netto anticipo. La Folgore Selinunte di Giovanni Messana e la San Sebastiano di Calascibetta dell’ex Giovanni De Leo. Un cammino da retrocessione per le due realtà che salutano l’Eccellenza. Da dimenticare il primo anno degli ennesi nella massima categoria. Eppure la San Sebastiano non era partita malissimo, così come i rossoneri trapanesi che hanno ceduto le armi domenica dopo domenica agli avversari. Fino al termine ci ha provato, ma invano: stiamo parlando del Raffadali di Mimmo Bellomo che ha accolto l’amaro verdetto della retrocessione diretta nell’ultima gara della stagione, quella persa a San Giovanni Gemini. Decisivi i dieci punti di differenza dall’Atletico Campofranco che non gli hanno permesso di giocarsi le ultime chance nei play out. I raffadalesi retrocedono mestamente in Promozione. Raffadali, Folgore e San Sebastiano: nobili decadute che cercheranno rivalsa già dalla prossima stagione.
Giuseppe Varsalona