CAMMARATA – Torna da Castelvetrano con un successo ampiamente meritato, anche se è arrivato nel finale di gara. All’indomani del match contro l’ormai retrocessa Folgore Selinunte, in casa Kamarat si respira un’aria serena e tranquilla. Aver vinto in terra trapanese è stato fondamentale ai fini degli obiettivi societari. I play off sono in tasca ma da difendere immancabilmente. Rimane la speranza per un primo posto occupato per gran parte della stagione e sfuggito nelle ultime giornate di campionato, causa qualche scivolone di troppo. Due le giornate che separano il torneo d’Eccellenza alla sua conclusione definitiva: il Kamarat – a detta del tecnico Renato Maggio – si giocherà le ultime chance nelle restanti due partite (Rocca di Caprileone prima, Parmonval poi). Un’annata che, per come finirà, è da applausi per la comitiva biancoazzurra, la quale ancora una volta è riuscita a valorizzare giovani di belle speranze e a distinguersi col classico blocco dei veterani.
L’affermazione di sabato pomeriggio contro la Folgore Selinunte ha portato la firma di un giovanissimo, Ludovico Lo Monaco, arrivato in biancoazzurro nel mese di Dicembre e alla sua prima marcatura in carriera. Emozioni, speranze, sogni ancora aperti: il tutto racchiuso nel sabato calcistico che ha visto il Kamarat ritornare a battere un colpo decisivo. “Sono veramente contento principalmente per la mia squadra – ha spiegato il giovane esterno Lo Monaco, classe 1997 – che ha conquistato tre punti importanti per il prosieguo. Anche a livello personale, aver segnato il primo gol in Eccellenza è per me un’emozione indimenticabile. Devo solo ringraziare il mister Maggio che mi ha dato spazio, fiducia ed ha creduto in me. Personalmente ho vissuto momenti meno felici di questi, visto che sono rimasto fermo per la prima parte di stagione a causa di un brutto infortunio. Gli allenamenti costanti e la voglia di essere utile al Kamarat mi hanno dato una marcia in più. Dobbiamo proseguire così e chiudere la stagione in crescendo: ci sono due partite che noi non vogliamo sbagliare”.
Giuseppe Varsalona
