
CAMMARATA – Ormai ci siamo. Manca veramente poco all’appuntamento verità che tutti attendono da parecchi giorni. Domenica si parte: Kamarat contro San Giovanni Gemini. Per molti è il derby delle emozioni, per il nostro territorio è il derby della Montagna. La stracittadina dei Monti Sicani arriva in un momento abbastanza delicato della stagione, in cui vengono a galla obiettivi finali e forse anche ambizioni. Ciò che principalmente ci si aspetta da questo super derby è lo spettacolo calcistico, in campo e sugli spalti. Per un giorno lo stadio Comunale dei Salaci sarà sede di un impegno di cartello, che anticipa il rush finale in campionato quando mancano soltanto tre giornate al termine della stagione sportiva 2013/14. Nessuna delle due potrà sbagliare, ancor più un San Giovanni Gemini che dovrà necessariamente riconquistare punti per avere la certezza di essere salva direttamente con qualche turno d’anticipo. Il sogno di una cittadina intera, il sogno del Kamarat ovviamente, potrebbe proseguire spedito a patto che i ragazzi biancoazzurri riuscissero ad aggiudicarsi un derby che si preannuncia infuocato, in cui i tre punti peseranno (e conteranno) moltissimo in termini di classifica. I 48 punti sinora conquistati dai cammaratesi sono il segno evidente che il gruppo ci crede, anche se le ultime due prestazioni casalinghe consecutive non è che siano state all’altezza delle pretese (pareggio deludente con il Raffadali e ko contro il Serradifalco). Giocare una stracittadina è il sogno di tutti: il derby non è una singola partita, ma la partita che equivale ad un mini-campionato.
Dalla panchina assisteranno e daranno indicazioni due allenatori tra i più navigati del campionato d’Eccellenza girone A. Renato Maggio contro Giuseppe Balsamo: atto numero 4. Due trainer che in passato si sono dovuti contendere posizioni di privilegio e spareggi play off (vedi Kamarat – Gattopardo dell’Aprile 2010). Il Kamarat si è aggiudicato già due partite in questa stagione contro gli acerrimi cugini: lo 0-2 nell’andata di coppa e il bruciante 1-2 dello scorso Novembre, che diede ai biancoazzurri tre punti allo scadere e la certezza del primo posto. L’unica affermazione del San Giovanni Gemini è datata l’1 Settembre 2013, nel ritorno di coppa: il team sangiovannese riuscì a sbancare il Salaci 2-1; un risultato che non servì per acquisire la qualificazione al turno successivo.
Già nel match d’andata in campionato, giocato in un terreno ai limiti della praticabilità e sotto una pioggia incessante, si è assistito ad un derby altamente qualitativo. Il Gemini era ancora quella squadra che realmente faticava e che tuttavia è stata modificata e rinforzata nel corso del mercato di riparazione con gli arrivi di Durantini, Guastella, Rappa, Bollino, Pirrotta. Aver digerito il gol dell’ex Antonio La Mattina, arrivato al 92’, non sarà stato di certo facile. Ecco perché i biancorossi arriveranno domenica ai Salaci con il classico dente avvelenato e con una voglia matta di rivendicarsi. I 33 punti in graduatoria del Gemini non permettono poi di fare sogni tranquilli: dietro le formazioni corrono e non perdono un colpo (Sancataldese e Rocca di Caprileone su tutte). Il Kamarat, dal canto proprio, è consapevole che questo derby potrebbe proiettare la squadra sempre più in alto. Il calendario dei ragazzi di Maggio non è poi così arduo: Folgore fuori, Rocca di Caprileone in casa e scontro diretto contro la Parmonval a Mondello. Perché non fare un pensierino ad una Serie D che potrebbe essere possibile? La parola passa al campo e agli ultimi trecentosessanta minuti del nostro campionato.
Una cosa è data per certa: in campo ci sarà il massimo dell’agonismo tra i ventidue atleti che per una domenica dovranno mettere da parte la crisi del nostro territorio ed estraniare gli appassionati dalla cruda realtà dei giorni d’oggi. Sulle tribune non mancheranno colori, vessilli, striscioni e anche i classici sfottò che rendono le domeniche calcistiche meno noiose. Tra i tifosi regnerà la sportività e il reciproco rispetto: due componenti base. Siamo convinti che vincerà ancora lo sport. Ed è questa la cosa che più conta.
Giuseppe Varsalona