SANTO STEFANO QUISQUINA – La TV non si vede…e i telespettatori protestano immediatamente! Sembrerebbe il riassunto di uno spot che sta andando in onda in questi giorni per ricordare a tutti la scadenza del Canone Rai, ma stavolta la realtà ha superato la finzione. A Santo Stefano Quisquina, infatti, la tv non si vede, e l’avvento del digitale terrestre, poco più di un anno e mezzo fa, anziché risolvere il problema e “regalare” canali in più, ha fatto sì che il problema persistesse e che l’offerta, anziché moltiplicarsi, si restringesse: da qui la protesta dell’intera comunità.
Un problema che diventa ancora più pesante se si pensa che il servizio non è per niente gratuito, ma anzi i contribuenti sono costretti a pagare il Canone Rai pur non ricevendo il servizio promesso. Sono tanti i canali, Rai e Mediaset, che non vengono per niente ricevuti dalla comunità di Santo Stefano, a fronte di una tariffa che viene corrisposta per intero, senza sconti né deroghe.
Un malumore diffuso che è sfociato in una lettera scritta dal Sindaco Cacciatore, che si è fatto portavoce della comunità da lui rappresentata, e indirizzata alla Rai, al Ministero per le Comunicazioni e al Corecom Sicilia (Comitato Regionale per le Comunicazioni).
Nella lettera si legge di una comunità in cui serpeggia il malessere per il pagamento di un Canone Rai che non garantisce la possibilità di usufruire del servizio in maniera completa: viene leso perfino il diritto di uguaglianza di accesso all’informazione, che per motivi perlopiù tecnici, non viene garantito ai cittadini stefanesi.
La speranza è di ricevere un riscontro positivo; in alternativa – si legge – si intraprenderanno azioni più decise per tutelare i cittadini che pagano per la fruizione del servizio.
Valentina Maniscalco
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