“365 GIORNI NO”: Prizzi aderisce alla campagna contro la violenza sulle donne

violenza sulle donne PRIZZI – Su proposta dell’ANCI, lo scorso 23 settembre 2013 la Giunta comunale ha deliberato l’adesione alla campagna “365 GIORNI NO alla violenza contro le donne” e sottoscritto la Carta d’Intenti. La campagna è stata lanciata dal Comune di Torino il 25 novembre 2012, in linea con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1999. Proposta dall’ANCI, che invita tutti i Comuni italiani ad aderire all’iniziativa, la Campagna “365 GIORNI NO” si rivolge a tutti i Sindaci italiani chiedendo loro di promuovere e di diffondere il messaggio della campagna in prima persona divenendo testimonial e invitando i propri concittadini a fare lo stesso. Lo scopo è di sensibilizzare i cittadini attraverso iniziative e azioni contro ogni forma di violenza e discriminazione delle donne che vadano al di là della semplice manifestazione della durata di poche ore ma incidano sui comportamenti quotidiani di ogni cittadino. La violenza contro le donne è un fenomeno in crescente diffusione e merita un’attenzione particolare e urgenti misure di controllo e prevenzione. Nasce spesso da una subcultura della violenza, sempre più interiorizzata in una società in cui il corpo delle donne diventa mezzo di vendita, oggetto di scambio, continuamente mortificato e umiliato da un uomo che non si limita mai solo a guardare. La violenza si nasconde dietro le maschere dell’amore, del matrimonio, della famiglia consolidata, del lavoro sicuro e il numero di donne che denunciano atti di violenza è ancora esiguo. E quando le donne trovano il coraggio di denunciare la violenza, non sempre la risposta da parte delle forze istituzionali è adeguata a tutelarle o a evitare un tragicofinale. La cultura della violenza sta sempre più diffondendo anche una sorta di cultura della protezione: la donna, soggetto debole, ha bisogno di essere protetta contro un cattivo sempre in agguato dietro l’angolo. Un remake delle favole che ci raccontava papà prima di dormire. La violenza sulle donne e il femminicidio hanno, in realtà, radici profonde, non nascono dal nulla e non sono semplicemente opera di quel mostro cattivo noto come uomo. L’atto di violenza è solo il triste epilogo di una serie di discriminazioni cui la donna è continuamente sottoposta in una società in cui gli uomini sono abituati (a volte anche dalle donne stesse) a percepirla come oggetto o come angelo del focolare. La cultura della protezione rende le donne immobili, continuamente bisognose di essere protette da qualcuno, mai in grado di contare su se stesse, sulla loro forza e tenacia, e ancora prigioniere della loro scarsa autostima. In tale contesto, il messaggio da lanciare attraverso una campagna contro la violenza sulle donne deve essere rivolto agli uomini, sicuramente principali artefici della violenza, ma soprattutto anche alle donne, convincendole che anche un loro cambiamento interiore porterà, nel lungo periodo, a cambiare il modo in cui gli uomini le trattano e le guardano. Perché contrariamente a quanto affermato dall’illustre Oliviero Toscani, il problema non è nella minigonna o nei tacchi quanto nella mente e nel cuore di ogni donna come nella cultura di ogni società. Se le donne iniziano ad amare se stesse veramente, ad essere convinte di essere forti e di potersi proteggere da sole, sarà pronta la via del cambiamento e il sesso debole non sarà più percepito come tale. Perché se è vero che biologicamente la donna ha meno forza fisica rispetto all’uomo, è pur vero che il secondo sesso come il sesso debole sono principalmente delle costruzioni sociali con radici secolari che, come tali, possono essere decostruite e ricostruite agendo sulla cultura da cui hanno origine. Le campagne di sensibilizzazione come i messaggi pubblicitari, se sfruttati adeguatamente, sono utili strumenti per agire sulla cultura, provocare un cambiamento di rotta e, in tal senso, la campagna 365 GIORNI NO può rappresentare un mezzo potente per avviare questo processo. Sottoscrivendo la Carta d’Intenti proposta dall’ANCI, il Comune di Prizzi si è impegnato a  promuovere azioni ed iniziative volte a prevenire ogni forma di violenza contro le donne e a rimuovere le cause all’origine della violenza, elaborare progetti volti alla diffusione di una cultura dei diritti fondamentali e della non discriminazione di genere, creare centri antiviolenza e case rifugio per le donne vittime di violenza, dare inizio a campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole, inserire nei propri Regolamenti procedure che vietino l’utilizzo di messaggi pubblicitari che offendano le donne o che istighino alla violenza.

Giusi Francaviglia