Ricordando la Shoah. Successo della band “7grani” a Mussomeli

7Grani_a_Mussomeli_3MUSSOMELI – È stato un crescendo: di significati, di testimonianze, di coinvolgimento del pubblico, di emozioni.
È stato un viaggio a ritroso nel tempo per rivedere quelle immagini che sono diventate il simbolo della Shoah, immagini di “non vita” nei campi di concentramento, che nella seconda parte del concerto dei 7grani, ospiti ieri mattina all’Auditorium dell’Istituto Virgilio, riaffioravano brano dopo brano in una naturale sequenza, come flashback di una storia vissuta.
I tre fratelli Settegrani, Fabrizio (voce, chitarra acustica e pianoforte) , Flavio (basso e armonica) e Mauro (chitarra elettrica), accompagnati alla batteria da Luca De Alberti, hanno proposto ai ragazzi del triennio un repertorio di significative canzoni: da “Auschwitz” di Francesco Guccini a “Il Ballo di Matusalemme” di Mikis Theodorakis,  da “La guerra di Piero” di Fabrizio de André a “Generale” di Francesco De Gregori, soltanto per citarne alcuni. Un immergersi parola dopo parola, nota dopo nota, in un’esperienza terribile quale fu quella dello sterminio, che la band comasca ha ripercorso anche attraverso la visione di due video autoprodotti, proposti ai ragazzi in apertura del loro concerto: “Storia di Rado” e “Neve diventeremo”.
Il primo è un documentario sulla figura di Radovan Ilario Zuccon, detto Rado, partigiano istriano vissuto ad Albiolo, in provincia di Como, che nel 1944 fu deportato nel campo di sterminio nazista di Buchenwald. Sopravvisse. Amico di famiglia dei Settegrano, tra il 1978 e il 1979, gli raccontò della sua vicenda, e quel racconto rimase impresso non solo nella mente dei tre fratelli ma anche nel nastro di una cassetta registrata dal loro padre, e adesso recuperata per far sentire dalla viva voce di una delle tante vittime del nazi-fascismo le atrocità di cui il regime fu capace. Poco meno di una ventina di minuti arricchiti dall’intervista alla moglie di Rado, Rosa, ancora in vita, che con lui condivise in parte quegli anni di resistenza ed oppressione.
7Grani_a_Mussomeli_2Insomma, attimi di un toccante passato che va ricordato, per non commettere sempre gli stessi errori. “Bisogna essere sempre un po’ indiganati, e non farsi mai schiacciare dagli altri.” – ha detto Flavio prima di cantare “Ahi, Ahi, Ahi”, canzone del gruppo ispirata al pamphlet “Indignatevi” di Stéphane Hessell.
Un passato famigerato che alla mente di Fabrizio, Flavio e Mauro è ritornato insistente più che mai il giorno dei funerali di Rado, a tal punto da spingerli a scrivere il testo della canzone “Neve diventeremo”. Il relativo videoclip, girato nei territori dell’orrore grazie a un’amica madrelingua tedesca, è stato selezionato per il  David di Donatello 2010, nella sezione Cortometraggi,  è stato sul sito del prestigioso “Rollingstone.it”, ed  è in visione permanente nell’United State Holocaust Museum Memorial di Washington e in altri musei nel mondo.
Un progetto, quello dei 7grani, che si prefigge l’obiettivo di raccontare e spiegare con i video e la musica la memoria  del secolo scorso alle nuove generazioni, per trasmettere loro ideali di libertà e antifascismo. Un compartecipare continuo, consapevoli del tema quanto mai impegnativo che si trovano ad argomentare e del giovane pubblico che si trovano ad intrattenere.
Ma ieri, tra l’invito a cantare un ritornello e quello a salire sul palco per intonare “Imagine” con loro, onore toccato alle studentesse Florinda ed Elenora, l’exploit non poteva che essere quello di una sala gremita di giovani che all’unisono, in piedi, accoratamente, hanno cantato “Bella ciao”, non in quanto canzone comunista, come spesso viene etichettata, ma come semplice simbolo della Resistenza contro le truppe fasciste e naziste.
7Grani_a_Mussomeli_1Si è conclusa così la lunga serie di iniziative pensate dalla docente di Storia e Filosofia Mariarita Mandola, e pienamente appoggiate dalla dirigente Calogera Genco, in occasione della Giornata della Memoria. Un finale che li ha lasciate entrambe soddisfatte, perché a essere per primi soddisfatti della mattinata erano gli stessi studenti. L’impegno e la fatica nell’organizzare attività che fossero sì educative per i ragazzi, ma che al tempo stesso coinvolgenti, in un’opera di educazione alla legalità di cui da anni oramai la prof. Mendola si fa portavoce, è stato dunque pienamente ripagato, dimostrando che un modello di scuola didatticamente valido ma non per questo solo improntato sullo studio nei libri non solo è possibile ma addirittura risulta più efficace. Basta solo saper amare e far proprio il ruolo di educatore al di là dell’orario scolastico e della lezione tradizionale, cosicché gli studenti impareranno a vestire i panni dei discenti  al di là del voto scolastico o della promozione a fine anno. Il concerto dei  7grani stamattina è stato riproposto ai ragazzi del biennio, ai loro genitori, e al personale docente e non docente.
Durante la loro permanenza in Sicilia la band comasca sarà impegnata nelle riprese del video di “Caminante”, canzone scritta per il progetto “MI-PA UniAmiamo  l’Italia in vespa e libertà”. Quattro quarantenni, Andrea e Claudio Ravazza, Alberto Zappa ed Ettore Romanò, in viaggio dal 24 aprile al 4 maggio, da Milano a Palermo, contro tutte le mafie, per la democrazia e la libertà.

Siti web http://www.7grani.it/ e http://mi-pa.it/
Pagine facebook https://www.facebook.com/pages/7GRANI/43794595558 e https://www.facebook.com/40mipa

Per visualizzare il documentario “La storia di Rado” clicca qui
Per visualizzare il videoclip “Neve diventeremo” clicca qui