Onorificenza alla memoria di Francesco Leto: la nipote Martina ricostruisce la storia di un eroe dimenticato

Santo Stefano Quisquina – La memoria di Francesco Leto, giovane soldato originario del piccolo comune agrigentino, rivive grazie all’instancabile lavoro della nipote Martina Chillura. Leto, partito per la guerra nel 1943, fu catturato dai nazisti per essersi rifiutato di collaborare con loro, un atto di coraggio che lo portò all’internamento in un campo di prigionia situato nell’attuale Repubblica Ceca.

Martina, spinta dal desiderio di ricostruire il passato del nonno, ha intrapreso una ricerca approfondita. Ha scritto agli enti militari italiani e tedeschi, colmando il vuoto della storia di famiglia. “Volevo capire e rivivere ciò che ha provato mio nonno, mettermi nei panni di un ventenne del mio stesso paese, immerso in una realtà di guerra senza alcuna informazione sul mondo circostante”, ha raccontato Martina.

Le sue ricerche l’hanno portata anche nei luoghi dove Francesco fu prigioniero, un viaggio che le ha permesso di guardare con gli occhi del nonno l’orrore e il sacrificio che visse. Questo straordinario lavoro di ricostruzione ha ricevuto il riconoscimento della Prefettura di Agrigento, che ha deciso di consegnare la Medaglia d’Onore alla memoria di Francesco Leto.

Un tributo che celebra il coraggio, il valore e l’integrità di un uomo che, seppur scomparso nel 1999, continua a ispirare le generazioni future grazie alla determinazione della sua famiglia. “È una storia di sacrificio e resistenza che merita di essere ricordata”

Questa onorificenza è un segno tangibile che anche nei momenti più bui della storia, il valore e la dignità umana trovano un modo per emergere e ispirare.