Giornata della memoria. Al “Virgilio” una mostra scuote le coscienze degli studenti

giornate_della_memoria_201303MUSSOMELI – Date, numeri, brevi frasi esplicative o riquadri di approfondimento, ma soprattutto immagini. Condensare in questo modo i 40 pannelli allestiti presso l’Auditorium di contrada Prato appare quanto mai riduttivo per la potenza comunicativa di cui sono stati capaci.
Vedere alcuni studenti delle superiori accostarsi in un primo momento alla mostra “Lager SS” a cura dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) con un atteggiamento quasi superficiale e poi mamo a mano prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di quanto si mostrava ai loro occhi, è stato l’esempio lampante della riuscita intuizione della docente di storia e filosofia al Liceo “Virgilio” Mariarita Mendola.
“Quest’anno ho voluto in qualche modo utilizzare una modalità diversa per ricordare il Giorno della Memoria, – spiega – ossia far ricorso alle immagini per stimolare la coscienza storica, vista l’insufficienza della parola a rendere appieno la portata distruttiva del nazifascismo. Ciò che veramente impressiona è come sia riuscito in pochissimi anni a distruggere l’Europa. Il fascismo in vent’anni e il nazismo in dodici anni hanno provocato milioni di morti. Questo deve indurre i giovani a riflettere sul come sia stato possibile tale sterminio. Ma forse ciò che deve scuotere le nostre coscienze è pensare come sia stato possibile che decine di migliaia di esseri umani abbiano portato avanti questa fabbrica della morte e come tanti altro ne siano rimasti indifferenti. Per questo – continua – bisogna destare in noi la memoria, affinché si possa sempre ricordare e di fronte a un’ingiustizia denunciare, avendo coraggio.
giornate_della_memoria_201301Non dobbiamo consentire che il nostro passato diventi il futuro dei nostri figli. – sottolinea citando Eliezer Wiesel, premio Nobel per la Pace – L’obiettivo di questa mostra è stato favorire l’etica della responsabilità. Essere responsabili significa avere la consapevolezza di dover denunciare le ingiustizie piuttosto che far finta di nulla, altrimenti s’innesca quella banalità del male di cui parlava Hannah Arendt per cui uomini normali finiscono per essere carnefici. Ed è proprio lì che si annida il pericolo, nella normalità, cioè quando diventa normale anche l’assassinio, com’è successo.
L’idea è nata pure dalla volontà di voler decontestualizzare Auschwitz, perché di solito Giornata della Memoria = Auschwitz = ebrei. Invece bisogna prestare la stessa attenzione e ricordare allo stesso modo gli IMI, ossia gli internati militari, i rom, gli omosessuali, i testimoni di Geova, che nell’ideologia nazista erano dei diversi e dunque elementi da eliminare.
Concludendo, con questa mostra ho voluto suscitare domande più che dare risposte, secondo il metodo socratico.”
E, quasi a rimarcare il senso delle affissioni murali, sul palco dell’Auditorium, è stata proiettata l’opera del pittore von Horst Strempel “Nacht über Deutschland” (Notte sulla Germania) e presentata un’istallazione realizzata dalla stessa docente con il prezioso contributo della studentessa Anna Alongi.
Una scelta didattica in qualche modo innovativa, appoggiata pienamente dalla dirigente Calogera Genco e resa possibile grazie al lavoro dell’assistente tecnico Calogero Scannella e dei collaboratori scolastici Enzo Ingrao e Carmelo Vitellaro.
Ad essere coinvolti nel progetto tutti gli studenti dell’Istituto “Virgilio”, che in cinque ore, a turno, per classi, sabato mattina hanno avuto l’opportunità di riflettere autonomamente sulla barbarità dell’ideologia nazifascista.

giornate_della_memoria_201302Di seguito i commenti di alcuni visitatori:

Credo che questa mostra sia stata un momento educativo sicuramente più efficace di qualsiasi proiezione di film sul nazifascismo o di tanti dibattiti, perché è riuscita a cogliere maggiormente l’attenzione degli studenti. Le immagini sono una rappresentazione soltanto della realtà, non vi è nulla di fantastico o di artificioso. Lo studente messo davanti alla realtà non può fare altro che riflettere e meditare su ciò che è stato.” (Vincenzo Anzalone, III A, Classico)

Ritengo che questa mostra sia stata veramente un momento di alta formazione e che l’organizzazione sia stata davvero curata. La scultura stessa, ad esempio, sembrava voler uscire da quella tristezza e da quelle atroci orribilità che la guerra ha causato. I pannelli sono sicuramente formativi, perché in qualche modo ci hanno restituito un’esatta illustrazione di ciò che è stato, un’esatta rappresentazione della cruda realtà. La scelta di allestire una mostra è stata dunque sicuramente meglio di qualsiasi altra iniziativa.” (Dorotea Schiavetto, III A, Classico)

Questa mostra credo che sia stata più efficace persino dell’argomento stesso affrontato in classe, frontalmente con l’insegnate, perché attraverso il supporto delle immagini e delle parole, comprese quelle in lingua tedesca, siamo stati aiutati a focalizzare meglio ciò che hanno vissuto le persone in quel periodo. Le immagini, in particolare, molte della quali mi hanno lasciato veramente con la pelle d’oca, fanno comprendere a pieno ciò che è realmente accaduto e la sofferenza che hanno provato milioni di persone. In particolare, poi, mi ha colpito la frase finale di un pannello su cosa sarebbe successo se Hitler avesse dominato l’Europa. Di certo sarebbero cambiate molte cose e non ci troveremmo nell’attuale situazione in cui dobbiamo affrontare problemi che sono nulla al confronto con ciò che è stato.” (Adriana Traina, III A, Classico)

Per maggiori informazioni sull’ANED http://www.deportati.it/.