Il nostro calcio in evoluzione: l’esempio? Gemini – Kamarat !

SAN GIOVANNI GEMINI – E’ stata una bellissima giornata di sport al “Nino Lo Bue” di San Giovanni Gemini. Ad affrontarsi, due compagini dell’entroterra dei Monti Sicani, ovvero il Gemini del mister Santino Nuccio e il Kamarat del tecnico Renato Maggio, che hanno dato vita ad un match agonisticamente molto valido, tra due formazioni che si ritrovano organici di tutto rispetto per il loro primo derby “inedito” in un massimo contesto regionale, quale è l’Eccellenza. Tanto spettacolo in campo, dunque, ma anche tra le due tifoserie che hanno abbellito lo stadio con vessilli colarati e varie scenografie, preparate per l’occasione, già da parecchie settimane, coinvolgendo gran parte dei giovani, artisti locali per la realizzazione della coreografia. Ma non solo giovani, di fatti i tifosi hanno coinvolto anche la mano d’opera delle proprie madri per la messa a punto delle bandiere da far sventolare durante i novanta minuti di gioco. Il tutto a dimostrazione che lo sport nel territorio montano è in grande evoluzione. Tra le due compagini, lo sfottò non è mancato. Le tifoserie, dal canto loro, con tutto l’incitamento possibile, hanno riscaldato una domenica molto nuvolosa, con qualche goccia di pioggerellina, che non ha scoraggiato gli oltre settecento tifosi biancoazzurri, sistemati nel settore ospite. Nessuno è mancato all’appuntamento clou della terza giornata d’Eccellenza, neppure i meno amanti che saltuariamente seguono il calcio locale. Prima della gara, i tifosi si sono cimentati in una sorte di “fair play del tifoso” che ha visto le opposte tifoserie scambiarsi le proprie sciarpe e sottoporsi ad una serie di foto di rito, segno questo di una grande cultura calcistica. I classici tifosi si sono scambiati, poi, l’in bocca al lupo, a dimostrazione che è stata veramente una giornata di divertimento per tutti,  nessuno escluso in segno di uno “sport sano e pulito”. Poi, susseguono, le presenze di bambini e delle ragazze, ognuna di loro vestite con i propri colori sociali nell’intento di sfoggiare la propria passione. D’altro canto, il derby è una partita speciale che raccoglie tutti gli appassionati, provenienti anche dai paesi limitrofi. Insomma, chi vince un derby è come se vincesse un piccolo campionato, sopperendo ai classici “sfotto”, alla fine amichevoli. Tamburi, fumogeni, striscioni e bandiere hanno abbellito un “Nino Lo Bue”, gremito, come detto, in ogni ordine di posto, superando quota millesettecento persone. L’emozione è tanta tra i ventidue in campo; già dal riscaldamento pre-partita, i giocatori sentono quanto cara è la posta in palio. Eppure, i sostenitori delle opposte fazioni, hanno riempito lo stadio, già dalle ore 14,30, per comporre i preparativi di una partita che mancava da cinque anni e sei mesi, ognuno in un compito ben preciso per la buona riuscita del tanto amato derby. Il pubblico ha dimostrato, per l’ennesima volta, di non meritare l’Eccellenza, bensì categorie più prestigiose.

Alle 15:30 il fischio d’inizio del sig. Pallini della sezione di Avellino. I sostenitori, per tutti i 65’, hanno incitato i propri beniamini, ma l’eurogol di Marco Di Piazza, direttamente dai venti metri, ha gelato il pubblico di casa e mandato in visibilio la gradinata ospite del “Nino Lo Bue”. Gli undici biancoazzurri sono andati verso la gradinata per abbracciare, con tanta gioia, i supporters cammaratesi. Un vero e proprio boato! Al 96’, dopo un finale arrembante, è grande festa per Cammarata tutta: i biancoazzurri vincono e convincono, segno di un grande impegno profuso da tutti. La gioia è immisurabile, forse per quel tabù che si sfata dopo tantissimo tempo, durato un’eternità e che oggi si materializza sotto gli occhi di tutti. Grande sportività tra le due tifoserie che, al fischio finale, si sono abbracciate. L’auspicio ed il desiderio è stato realizzato: ha vinto lo sport!

Giuseppe Varsalona