Rete di spaccio fra Sicilia e Liguria: otto arresti, coinvolto lercarese

LERCARA FRIDDI – Otto arresti fra Sicilia e Liguria: in manette un lercarese residente a Imperia, Giuseppe Seminerio di 30 anni, con l’accusa di spaccio di stupefacenti. In carcere sono finiti anche Silvio Credaro, 30 anni di Imperia; Alessandro Malaspina, 39 anni, agricoltore di Dolcedo; Maurizio Milea, 41 anni, manovale di Imperia; Jaouad el Khatabi e Mohamed Mizouari, di 26 e 31 anni, entrambi clandestini di origine marocchina; Albert Bullari e Hysen Sulk Ja, due albanesi residenti a Pontedassio, nell’entroterra di Imperia

L’operazione è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Imperia, con la collaborazione dei colleghi della compagnia di Lercara Friddi. Il blitz è scattato all’alba di sabato 20 agosto con arresti e perquisizioni compiuti tra Imperia e il suo entroterra, Albenga e Lercara Friddi.

Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver messo in piedi una vasta attività di spaccio, in prevalenza di cocaina, per rifornire il mercato dell’Imperiese. L’indagine ha preso le mosse, nel febbraio del 2010, quando i carabinieri hanno notato un insolito viavai intorno al salone di bellezza “Artemia” di via De Marchi a Imperia, di proprietà di Giuseppe Seminerio. In particolare, tanti entravano nell’attività commerciale e ne uscivano, dopo pochi minuti, senza mostrare i segni di alcun intervento estetico. La successiva attività di osservazione ha permesso poi di legare il nome di Seminerio a quello di Silvio Credaro: i due, talvolta insieme, a volte da soli, erano soliti fare troppe volte la spola con Albenga, anche quattro volte nella stessa serata, dove andavano a rifornirsi di cocaina da Jaouad El Khatabi e Mohamed Mizouari, due clandestini marocchini. Rifornitisi di stupefacente, i due lo rivendevano nel centro estetico oppure lo consegnavano al domicilio di alcuni consumatori o piccoli spacciatori che a loro volta la rivendevano. Fra questi da segnalare Maurizio Milea, che oltre a spacciare la cocaina di Seminerio e Credaro, si riforniva di eroina da Alessandro Malaspina di Dolcedo.

Nel corso dell’indagine è emerso che il duo Seminario-Credaro, per far fronte alle numerose richieste di stupefacente, talvolta si approvvigionava anche dai due albanesi Albert Bullari e Hysen Sulkja, già arrestati dai carabinieri nel marzo 2010 perché trovati in possesso di 35 grammi di cocaina.

Il nome di Seminerio era già emerso nelle indagini condotte fra il 2006 ed il 2008 quando, con le operazioni “Filo d’Arianna” e “Beautiful life”, che portarono, rispettivamente a 22 e 7 arresti, i carabinieri sgominarono un’altra organizzazione dedita allo spaccio di cocaina. All’epoca, però, il suo nome risultava fra i consumatori dello stupefacente: il vuoto venutosi a creare sul lato dell’ “offerta” con gli arresti precedenti deve averlo spinto a cercare di colmare questa assenza inducendolo a trasformarsi da mero consumatore in spacciatore. Con non molta fortuna, visto non solo l’esito giudiziario, ma anche il fatto che da qualche mese era rientrato nella natia Lercara Friddi, dove aveva aperto un esercizio di parrucchiere, costretto, pare, da un po’ troppi debiti insoluti nel giro dello stupefacente.